Trapani, arrestato scafista senza gamba: fece ribaltare un barcone

20 Apr 2015 20:05 - di Redazione
Polizia di pattuglia sul mare

Avrebbe pilotato il barcone con circa 500 migranti che si è ribaltato il 12 aprile scorso provocando la morte di 350 persone, anche donne e bambini, a 80 miglia dalle coste libiche. Il senegalese Da Mbao, 20 anni, è stato rintracciato dai poliziotti delle squadre mobili di Trapani e Reggio Calabria il 17 aprile in un centro calabrese. Gli investigatori non hanno avuto dubbi: un superstite testimone, che era stato portato al Cie di Trapani ha detto che uno dei due scafisti che si alternavano alla guida del barcone, era senza una gamba. La procura di Trapani ha ordinato il fermo eseguito in Calabria. Mbao è accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Lo scorso 12 aprile – dice la polizia – a circa 80 miglia dalle coste libiche l’imbarcazione di legno di circa 20 metri, partita dalla città libica di Zuara, che trasportava circa 500 migranti, nel tentativo di avvicinarsi a un mercantile si era ribaltata gettando in mare quasi tutti i migranti trasportati. I militari della nave Bersagliere salvarono 150 naufraghi che a bordo di altre navi militari hanno poi raggiunto il porto di Reggio Calabria. L’equipaggio di una nave della capitaneria di Porto di stanza a Lampedusa inviata nello specchio di mare per cercare dispersi recuperò 8 salme (cinque uomini e tre donne di cui una minore) che vennero trasportate a Trapani. I testimoni hanno raccontato di essere partiti verso l’Italia pagando a un’organizzazione criminale in Libia somme di denaro oscillanti tra 500 ed i 1000 dinari a persona. I migranti erano stati trasferiti dalle spiagge di Zuara su gommoni nel barcone ormeggiato al largo e pronto a salpare per l’Italia.

Un altro scafista arrestato a Messina

Si è inoltre appeso che anche un altro scafista, Mohamed Mohamed Badawy Ramzy, 49 anni, egiziano, è stato arrestato a Messina dalla polizia con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Era stato in passato già espulso dal territorio nazionale su ordine della questura di Agrigento. Sarebbe secondo alcune testimonianze lo scafista della traversata che ha portato allo sbarco di 453 migranti soccorsi in mare dalla motonave militare Driade e giunti nel porto di Messina sabato scorso. Un’altra persona è indagata per lo stesso reato. Immediato il commento del leader della Lega Nord Matteo Salvini sugli scafisti: «Ad oggi la marina italiana fa da scafista, suo malgrado. Quello che stiamo facendo non funziona. Impediamo le partenze e andiamo a parlare con quei governi per capire come aiutare questa gente a star meglio a casa sua. Senza affogare nel Mediterraneo, senza venire in Italia dove poi li piazziamo in albergo facendo arrabbiare i cittadini italiani in difficoltà», ha detto Salvini al Gr1.

Commenti