«Putin è malato»: i media ci riprovano ma fanno flop. Il Cremlino smentisce

11 Mar 2015 18:39 - di Priscilla Del Ninno

Putin sta male? Ancora una volta il Cremlino è costretto alla smentita: il presidente russo, si dirama in una nota, «è assolutamente in buona salute». A confermarlo, nel tentativo di smentire rumors di corridoio ormai periodicamente diffusi ad arte e rilanciati ad orologeria, è intervenuto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, citato da Bloomberg. Alcuni media avevano ipotizzato motivi di salute – ipotesi prontamente rispedite al mittente – dietro la decisione di posticipare un vertice tra i capi di Stato di Russia, Bielorussia e Kazakhstan inizialmente previsto per giovedì e venerdì ad Astana: per questo è stato necessario smentire ufficilamente le notizie infondate.

Putin, le periodiche bugie sulla sua salute

Non è la prima volta, del resto, che il leader russo Putin finisce nel tritacarne mediatico che, dal Giappone agli Usa, ciclicamente lo vuole o malato o in fin di vita: e se qualche mese fa gli è capitato di apprendere dai media di avere un tumore al pancreas e di essere curato da un medico tedesco incontrato anni prima quando era un agente del Kgb a Dresda, allora in Germania Est  – tanto per rinverdirne in negativo i fasti del passato spionistico – ancor prima, a settembre scorso, alla vigilia del summit di Vladivostok un Putin leggermente claudicante era stato dato per spacciato a causa di un presunto male che, inficiandogli la funzionalità della spina dorsale, ne minacciava gravemente la salute. Ancora una volta l’errata corrige toccò ai protavoce di Palazzo, costretti a ridimensionare la portata delle cose per quello che erano: le semplici conseguenze di un incidente sportivo accaduto nel corso di un allenamento di judo.

Revival di “vecchie abitudini”

La storia si ripete, insomma. Come noto, infatti, nei primi anni Ottanta, all’epoca della gerontocrazia sovietica, ci si interrogava sempre con sospetto sulle diradate apparizioni di Leonid Brezhnev. In seguito, l’ossessiva ricerca di sintomi e segnali in grado di confermare o smentire allarmismi e timori sullo stato di salute di Andropov alimentò la macchina delle menzogne mirata a indebolire l’immagine del successore di Brezhnev. E dopo di lui toccò a Konstantin Chernenko. E che dire del numero infinito di volte che i media – fino a poche settimane fa – hanno dato per deceduto da tempo il lider maximo cubano, Fidel Castro? Ora nel mirino c’è Putin: involontario protagonista di un teatrino della politica sempre più ridotto ai minimi termini.

 

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