8 marzo: vietato parlare dei marò. L’incredibile pretesa delle femministe di Imola

10 Mar 2015 19:13 - di Redazione

Vietato accennare ai marò nella giornata dell’8 marzo. Una strana pretesa, che ha dell’incredibile, ma che è stata messa nero su bianco dall’Udi (Unione donne italiane) di Imola, per protestare contro la manifestazione di solidarietà ai due fucilieri trattenuti in India che si è svolta appunto nel giorno della festa della donna.

Per l’Udi meglio Greta e Vanessa dei due marò

“Che c’entrano i Marò con l’8 marzo? E’ evidente che la creazione di un nesso ha un significato preciso. Non contano le intenzioni, ma i fatti. Un oltraggio oggettivo al genere femminile”. Addirittura un oltraggio? E per quale motivo ? L’Udi imolese ricorda che il 14 febbraio, per ‘One Billion Rising’ (flash mob internazionale contro la violenza sulle donne), era stato letto un comunicato in cui, tra le altre cose, ci riferiva a Greta e Vanessa, rapite in Siria, “descritte come due ‘sprovvedute’ “. La reazione, era la domanda, “sarebbe stata la stessa se fossero stati due uomini? Probabilmente no, sarebbero stati accolti come eroi, così come sono stati descritti quei due marò che hanno ucciso dei pescatori indiani”.

8 marzo: per i due marò 300 in corteo a Imola

Il Comitato pro-fucilieri S.Marco aveva invece difeso la scelta della data dell’8 marzo per il corteo perché “su questa piazza alcune settimane fa appartenenti ad associazioni di donne hanno espresso valutazioni non accettabili nei confronti di due ragazzi in servizio per lo Stato”. “In piazza – si arrabbia l’Udi – con questi uomini, c’era la presidente del Consiglio comunale, Paola Lanzon, che è anche responsabile delle donne del Pd di Imola. Presenza per noi inaccettabile”. Eppure il corteo per esprimere solidirietà a Girone e Latorre e alle loro mogli aveva radunato 300 persone. Alla faccia delle valutazioni manichee e pretestuose dell’Udi.

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