Chiamo l’esercito… Stavolta non è il sindaco Alemanno, ma il Pd di Ostia

27 Mar 2015 14:38 - di Adele Sirocchi

“Chiamate l’esercito”. Ma stavolta non è Max Paiella che fa la parodia di Gianni Alemanno (la fortunata performance di Paiella nel 2012 divenne un video cult su youtube) a invocare l’intervento dei militari, stavolta è il Pd a dire: “Chiamo l’esercito”. Le infiltrazioni malavitose sul litorale romano preoccupano a tal punto il partito di Renzi da far invocare al senatore Esposito l’intervento dell’esercito. Il Pd è ormai un partito che si è reso conto, soprattutto a Roma, di avere perso la partita della legalità. Un partito contro il quale, a proposito della questione morale, si è scagliato anche uno storico come Galli della Loggia in un severo editoriale sul Corriere.

L’assessore Sabella: l’esercito può servire

A sposare la tesi dell’esercito è anche l’assessore capitolino alla Legalità e delegato per il litorale, Alfonso Sabella: “Ostia non è la Sicilia del dopo stragi, ma è indubbio che un rafforzamento della presenza dello Stato, anche con l’esercito, può servire. Non credo che Esposito abbia voluto dire ‘militarizziamo’ il territorio, nessuno vuole questo, ma sono concorde con il fatto che parte del contingente promesso da Alfano dovrebbe andare ad Ostia, che ha un’emergenza”.

Brunetta: sicurezza a rischio sul litorale

La condizione di Ostia è stata anche al centro di un’interrogazione del capogruppo di FI alla Camera Renato Brunetta ad Alfano. Il capogruppo azzurro chiede se il ministro intenda ripristinare “presidi locali relativi al controllo del territorio”, per un maggior e immediato intervento da parte delle istituzioni, per scoraggiare chiunque sia dedito al malaffare e ristabilire così la fiducia dei cittadini.

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