Processo Mose: Milanese cita come testimoni Berlusconi e Tremonti

19 Feb 2015 14:00 - di Redazione

L’ex premier Silvio Berlusconi e l’ex ministro Giulio Tremonti, assieme a tanti altri politici, tra cui il governatore del Veneto Luca Zaia e Gianni Letta, dovranno testimoniare nel processo a carico di Marco Milanese, ex parlamentare del Pdl ed ex braccio destro di Tremonti, imputato per concorso in corruzione a Milano in un filone del procedimento sul caso Mose. Lo hanno deciso i giudici della quarta sezione penale (presidente del collegio Oscar Magi) che hanno dato l’ok alla lista dei testi presentati dalla difesa dell’ex parlamentare, rappresentata dall’avvocato Bruno La Rosa, che ha citato oltre 100 testimoni, tra cui il leader di Forza Italia e molti altri ex ministri come Franco Frattini e Claudio Scajola. Secondo l’accusa, Milanese avrebbe ricevuto negli uffici di Milano di Palladio Finanziaria 500mila euro da Giovanni Mazzacurati, all’epoca alla guida del Consorzio Venezia Nuova, in cambio del suo intervento per introdurre, quando Tremonti era ministro dell’Economia, «una norma ad hoc per salvare il finanziamento di 400 milioni» per il Mose e che altrimenti il Cipe avrebbe destinato ad altre opere al Sud. La Procura, in base alla sentenza con cui lo scorso 28 novembre la Cassazione ha scarcerato Milanese, ha leggermente modificato il capo di imputazione, qualificando l’ex deputato come un presunto “intermediario” che avrebbe concorso nella corruzione.

Mose: citati anche altri ex ministri

Berlusconi è stato citato come teste dalla difesa di Milanese «nella qualità di presidente del consiglio dei ministri all’epoca dei fatti e presidente del Cipe», chiamato a riferire «sulla natura strategica del Mose, sulle sollecitazioni dirette e indirette del Mazzacurati al rifinanziamento dell’opera, sulla sua posizione e su quella di diversi ministri del suo gabinetto con particolare riferimento a quella del Ministro dell’economia». Dovrà deporre anche, secondo la difesa, «sul profilo strategico del rifinanzimento riguardo ai rapporti con la Lega, partito alleato del suo gabinetto; sui suoi interventi a favore del rifinanziamento dell’opera». Tremonti, invece, sempre secondo la difesa, dovrà riferire «in particolare sui suoi rapporti con Roberto Meneguzzo e Marco Milanese, sui compiti del suo consigliere politico, sulla presidente del Cvn Mazzacurati e sulle sue richieste». E ancora dovrà chiarire «se ebbe mai a chiedere – scrive la difesa – al Mazzacurati la somma dal 500 mila euro da consegnare al Milanese 15 giorni prima del Cipe per poter sbloccare il finanziamento». Tra i molti parlamentari o ex chiamati a testimoniare anche Paolo Romani, Altero Matteoli, Maurizio Sacconi, Stefania Prestigiacomo, Sandro Bondi. Il processo è stato aggiornato al prossimo 26 febbraio, quando verrà conferito l’incarico ad un perito per trascrivere le intercettazioni.

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