Alla Leopolda siciliana (tra proteste e riciclati) va di scena il flop del Pd

28 Feb 2015 18:43 - di Redazione

Per il Pd siciliano si preannuncia un flop di proporzioni epiche per la convention di Palermo. Tanti riciclati tra la sala e i corridoi della Leopolda siciliana, la kermesse del Pd organizzata dal sottosegretario Davide Faraone, braccio destro di Renzi nell’isola. Ci sono anche quattro parlamentari regionali di Articolo 4, il movimento creato dall’ex Mpa ed ex Udc Lino Leanza che poi ha abbandonato il progetto per fondare Sicilia democratica: Paolo Ruggirello, Luca Sammartino, Valeria Sudano e Alice Anselmo pronti ad aderire al Pd e transitare nel gruppo parlamentare dell’Assemblea regionale. Un “salto” che sta creando non pochi malumori tra i “cuperliani”, grandi assenti alla due giorni (fino a domenica) e soprattutto tra i civatiani con decine di iscritti che hanno lasciato il partito per abbracciare un nuovo progetto politico di sinistra assieme a Sel.

I cuperliani disertano la Leopolda siciliana

In attesa del governatore Rosario Crocetta si è visto in prima fila Alessandro Baccei, luogotenente di Palazzo Chigi sbarcato nell’isola per rimettere in sesto i conti del bilancio colabrodo della Regione, nel suo ruolo di assessore all’Economia, ma soprattutto per avviare le riforme chieste da Roma e seguite in prima persona dal sottosegretario Graziano Delrio, sul palco a fianco di Faraone per una kermesse che riaccende di colpo i riflettori sul Pd siciliano ancora una volta alle prese con equilibri e assestamenti di partito.

Alla Leopolda la protesta dei lavoratori di Almaviva

Nelle stesse ore centinaia di lavoratori del call center Almaviva Contact hanno manifestando davanti alla sede dell’ex Fabbrica Sandron, a Palermo, dove ha preso il via la Leopolda del Pd siciliano. Sono circa 6 mila gli operatori del gruppo in Sicilia nelle sedi di Palermo e Catania; circa 1.500 gli esuberi annunciati dall’azienda se dovesse andare in fumo la commessa per i servizi della Wind, che per il capoluogo siciliano potrebbe comportare anche la chiusura di una delle due sedi palermitani. Un cordone di polizia tiene a distanza dall’ingresso i lavoratori. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio ha incontrato i lavoratori. Gli operatori dell call center hanno urlato “il lavoro è un diritto e il lavoro non si tocca” e slogan contro Faraone, un indiretto “vaffa” al governo Renzi.

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