In piena emergenza-terrorismo Renzi rispolvera la legge sulla cittadinanza

16 Feb 2015 18:58 - di Antonio Marras

La direzione del Pd era stata aperta da un appello al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dell’esponente della minoranza Pd, Gianni Cuperlo. «È stato un errore arrivare al punto di votare oltre trecento articoli della riforma nelle ore notturne con le opposizioni fuori dall’aula. Ecco perché dico a Renzi di sanare questa ferita e di riportare le opposizioni in Aula». E il premier, più fragile e meno popolare, dopo lo strappo sul Nazareno e l’atto di forza in Parlamento sulle riforme, sembra davvero intenzionato ad abbassare i toni: «Resta aperto fino all’ultimo il filo del dialogo sulle riforme con le opposizioni, non con un mercimonio di emendamenti, perché non è il mercante in fiera ed è inaccettabile un ‘do ut des’. Il fatto che scappino dall’aula è negativo, vogliamo rientrino ma non accettiamo il tentativo di fermare tutto», ha spiegato Renzi, che ha attribuito la rottura del Patto ai dissidi interni in Forza Italia: «In Fi c’è un derby tra chi, come Brunetta, vuole le elezioni anticipate quest’anno e far fallire le riforme e chi vuole arrivare ad uno scenario più ampio del 2018. Chi vincerà non lo so, ma sono convinto che noi arriviamo al 2018 con o senza di loro chiarendo che il diritto di veto non ce l’ha nessuno», ha aggiunto Renzi. Immediata la replica di Renato Brunetta: «Onorato di essere stato citato già 3 volte da Matteo Renzi in direzione nazionale Pd. Evidentemente sono il suo riferimento culturale», scrive su Twitter il presidente dei deputati di Forza Italia.

Renzi detta l’agenda futura

In cima all’agenda del governo c’è un decreto sulla concorrenza, che andrà in Consiglio dei ministri, ma anche la legge sulle unioni civili, confermando “l’impegno preso ad affrontare il tema dopo le riforme istituzionali, trovando un punto di equilibrio tra di noi e con gli altri”. In cantiere anche la legge sulla cittadinanza agli immigrati, “che devono smettere di essere argomenti buoni per le campagne elettorali, è ora di trasformare l’auspicio in legge”, ha detto Matteo Renzi alla direzione Pd, citando in principio per cui “chi nasce in Italia è italiano”, “temperato con un ciclo scolastico”. Il premier ha poi esaltato i risultati della sua legge sul lavoro. Grazie al jobs act “si sta verificando un vero e proprio aumento significativo delle persone assunte a tempo indeterminato, purtroppo soprattutto al nord ma i dati sono significativi”.

 

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