Stop alle missioni antipirateria: prima si deve risolvere il caso dei marò

30 Gen 2015 21:17 - di Guglielmo Federici

Niente missione antipirateria per la fregata Grecale. Arriva la smentita da parte del ministero della Difesa dopo che si era diffusa la notizia della sua prossima partenza da Taranto alla volta del bacino somalo, nell’ambito dell’operazione antipirateria “Atalanta”. La notizia, resa nota dalla Marina, aveva lasciato sconcertati. «Il governo smentisca la partenza di una nostra nave domenica all’interno della missione anti pirateria», aveva subito richiesto Maurizio Gasparri. «Il Parlamento è stato chiaro. Nessun nuovo contributo se prima non si risolve la questione dei nostri due Marò».

Prima si risolva il caso Marò

Nessuno poi, ha spiegato Gasparri , «ha visto il decreto di proroga della nostra partecipazione alle missioni internazionali che, allo stato attuale, non risulta sia stato approvato. Se questa notizia fosse confermata il governo si assumerebbe una grave responsabilità sulla quale non potremo rimanere in silenzio». La notizia poi smentita era apparsa sconcertante anche perché il Parlamento aveva sempre lasciato intendere che  una eventuale ulteriore nostra partecipazione alle missioni antipirateria sarebbe stata valutata in base agli sviluppi della vicenda Marò, purtroppo, come noto, non ancora conclusa» e senza spiragli di distensione da parte dell’India.

La Difesa smentisce

Così, il sobrio comunicato della Difesa pone fine alla polemica: «In merito alle notizie circa la partenza della fregata Grecale per la missione antipirateria Atalanta, si smentisce l’impiego dell’unità navale nel bacino somalo. La nave – si legge ancora – ha terminato le operazioni di approntamento connesse con le normali operazioni della Marina militare nel bacino mediterraneo».

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