Rimpatriati due romeni: sinistra zittita, funziona l’idea del sindaco di Padova
L’operazione “rimpatrio” per i cittadini comunitari lanciata dal Comune di Padova con un apposito fondo voluto dal sindaco Massimo Bitonci ha raggiunto il primo obiettivo: due coniugi romeni trentenni, finiti a dormire nell’ex Foro Boario dopo essere giunti in città per cercar fortuna, sono ripartiti per Slatina, dove vivono, nel Sud della Romania, con un biglietto di pullman pagato dal Comune (circa 100 euro a testa). E le polemiche scatenate dalla sinistra finiscono nel ridicolo.
Biglietti pagati grazie al fondo rimpatri voluto dal sindaco
Altri due loro connazionali, giunti con la coppia di trentenni a Padova nel novembre scorso, erano già rientrati in patria autonomamente nei giorni scorsi. Il rimpatrio della coppia romena è stato reso noto dallo stesso Bitonci, che aveva aperto il “fondo rimpatri” a nome del Comune presso la Cassa di Risparmio il 12 dicembre. «La loro storia – spiega il sindaco – è esemplificativa: molti rumeni, provenienti soprattutto dalle campagne o da centri minori, sono convinti che l’Italia sia il Bengodi e che qui sia possibile trovare lavoro e guadagnare rapidamente. Persone oneste, ma male informate, che dopo pochi giorni dall’arrivo, sperimentano l’incontro sconvolgente con la realtà». Il conto corrente da cui attinge il fondo è alimentato da contributi volontari, i primi versati proprio da Bitonci e dagli assessori della giunta.
Un esempio da seguire, polemiche finite
L’amministrazione comunale di Padova dimostra così che. al di là dei luoghi comuni, sull’immigrazione c’è la possibilità di prendere iniziative concrete rispettose dei diritti di tutti. L’Italia non è la Caienna ma non è nemmeno l’Eldorado a cui approdare nell’attuale situazione di difficoltà economiche e di tagli, imposti dalla crisi e dalla miopia della politica europea voluta da Angela Merkel e dalla banca centrale tedesca. E dalla miopia del governo Renzi.