Vilipendio, si cambia: niente carcere. Il “caso Storace” non deve ripetersi

16 Dic 2014 18:50 - di Roberto Mariotti

Via libera quasi unanime al ddl che modifica il reato di vilipendio. Con il nuovo testo, in caso di condanna si rischierà una multa che potrà andare dai 10 ai 50mila euro, mentre resta il carcere, fino a 2 anni, solo se l’ offesa consisterà nell’attribuzione di un fatto determinato. Attualmente il vilipendio è punito con la reclusione da uno a cinque anni. Il ddl è stato approvato con il “sì” di tutti. Unica eccezione: M5S che voleva la totale abrogazione della norma.

La dichiarazione di Gasparri

«Esprimo grande soddisfazione per l’approvazione in commissione Giustizia al Senato di un nuovo testo sul vilipendio. Si cancella il carcere, come avevo chiesto con la mia proposta di legge, che rimane solo nel caso di accuse su specifici punti – ha commentato Maurizio Gasparri – In aula si dovrà approfondire l’intera questione, anche ipotizzando una generale salvaguardia in caso di critiche politiche». Il vicepresidente del Senato ringrazia il presidente della commissione Giustizia Nitto Palma per il suo impegno su questo «tema delicato» e si augura che il provvedimento sia rapidamente affrontato in aula. «A tal fine chiederò in capigruppo una rapida calendarizzazione», ha annunciat0 Gasparri.

Storace soddisfatto: finalmente si cambia

«In Parlamento comincia a farsi strada la consapevolezza che il reato di vilipendio, soprattutto in presenza di critiche politiche, non può essere punito col carcere. Al vicepresidente del Senato Gasparri e al presidente della commissione giustizia, Nitto Palma, va un ringraziamento sentito per la loro capacità di persuasione dei parlamentari della commissione», ha detto Francesco Storace. «Ora la parola va all’aula di Palazzo Madama: con la proposta approvata e la discussione su un’ulteriore modifica in senso ancora più liberale, si contempereranno le esigenze di tutela del capo dello Stato dalle offese tout court e il diritto al dissenso», ha concluso.

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