Milano, i centri sociali assaltano l’Hotel Milton perché ospitò i “fasci”

23 Dic 2014 10:02 - di Gloria Sabatini

E continuano a chiamarli bravi ragazzi. Bombe carta e fumogeni, finestre a pezzi,  vasi e sedie spaccati. Un trentina di sedicenti antagonisti incappucciati nella notte hanno assaltato a Milano l’Hotel Milton di via Enrico Annibale Butti. E, come da copione, hanno  rivendicato con orgoglio militante il blitz su Internet. Ma perché tanta furia democratica e antifascista? Perché sabato scorso l’albergo ha avuto l’ardire di ospitare nella sala congressi il convegno di Forza Nuova dal titolo “Europa, una grande e libera”.

Il blitz

Volto rigorosamente coperto per un’azione rapida, ben studiata: il primo obiettivo è stata la telecamera di sorveglianza, messa fuori uso all’arrivo; poi il lancio di bombe carta e di petardi all’ingresso, e per concludere sassate contro le finestre del primo piano. Infine, prima di festeggiare, i teppisti dell’ultrasinistra hanno provato a scrivere una frase sulla porta dell’hotel ma sono stati interrotti dall’arrivo della polizia allertata da un passante. Prima di scappare gli “artisti” hanno fatto in tempo a scrivere solo due parole:  “Chi ospit”.

La manina di Pisapia

In un primo tempo il convegno avrebbe dovuto svolgersi nella sala della Provincia di via Corridoni, l’autorizzazione era stata accordata. Ma il solerte sindaco  Giuliano Pisapia, amico storico dei Centro sociali milanesi, si è messo di traverso con un pressing che ha portato alla revoca della sala e costretto gli organizzatori di Forza Nuova a cambiare la sede dell’evento.

La rivendicazione

«In settimana abbiamo appreso che sabato 20 dicembre si sarebbe dovuto tenere nella sala della Provincia di via Corridoni un incontro di neofascisti arrivati da tutta Europa, tra cui Alba dorata – è il testo del comunicato stampa che rivendica l’assalto – la pronta reazione degli antifascisti milanesi ha fatto sì che la sala venisse revocata e che l’incontro fosse spostato al Best Western Milton Hotel, in una zona ai margini della città. Riteniamo che chi ospita questi soggetti sia complice, così l’altra sera…”. Firmato: “Antifascisti milanesi, con Dax e Pavlos nel cuore”.

 

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