La cura di Renzi per la sanità: ai malati pensateci voi, al resto ci penso io
Le famiglie si mettano l’anima in pace: i propri cari, quando sono ricoverati in ospedale, vanno assistiti con il fai-da-te perché la cura dimagrante imposta dal governo ha fatto volatilizzare tanti infermieri, con un colpo di baccheta magica. I tagli di Renzi hanno inflitto un altro duro colpo alla sanità: in un anno sono “spariti” mille infermieri e quelli rimasti hanno visto alleggerire vistosamente le loro retribuzioni. La Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi, ente pubblico che rappresenta la categoria, ha fatto il punto su quanto emerge dal Conto annuale 2013 della Ragioneria generale dello Stato. In un solo anno, tra il 2012 e il 2013, nel Servizio sanitario nazionale ci sono stati 1.036 infermieri in meno, un terzo del calo di 3.175 organici sanitari a livello nazionale.
Buste paga sempre più leggere
A diminuire, nello stesso lasso di tempo, sono stati anche i loro stipendi, in media di cento euro annui a testa (-0,31 per cento), e il potere di acquisto che, a causa del blocco contrattuale, raggiunge il 25 per cento dei loro stipendi. A perdere organico sono state in particolare due categorie di Regioni: quelle con i conti maggiormente in rosso che hanno il turn over bloccato e, all’opposto, quelle con i conti migliori, che per mantenere l’equilibrio sono costrette a tagliare sui costi del personale. Nel 2013 in testa alla “perdita” di infermieri c’è stata l’Emilia Romagna, Regione sempre tra le prime benchmark, che ne ha ben 344 di meno dell’anno precedente. Le fanno compagnia Campania, Lazio, Calabria, Piemonte, Sicilia, Molise, tutte in piano di rientro. Ma hanno ridotto gli organici anche Toscana, Marche e Liguria. L’aumento più consistente di infermieri si è avuto invece in Friuli Venezia Giulia (che si è fermata però allo stesso organico del 2009) e in Puglia, dove tuttavia rispetto al 2009 di infermieri in meno ce ne sono ben 1.593, quasi la metà della perdita complessiva a livello nazionale nei quattro anni.
Dal Pd critiche a Renzi
Una situazione che ha acceso polemiche anche all’interno dello stesso Pd e che ha messo in difficoltà Renzi. «Così facendo – ha commentato Annalisa Silvestro – senatrice dem e presidente dei collegi Ipasvi – non si fa altro che mettere a rischio oltre alla tenuta del sistema e alla motivazione dei professionisti, anche la qualità delle cure». Piuttosto, ha proposto, «si aggrediscano le duplicazioni esistenti di centri decisionali, di funzioni e strutture che non danno risposte ai bisogni dei cittadini e che assorbono risorse impropriamente e penalizzano l’equità di accesso alle cure».