Sydney: abbandonato dalla madre, bebè sopravvive 6 giorni in un tombino

24 Nov 2014 16:25 - di

E’ sopravvissuto sei giorni in fondo ad un tombino, a due metri e mezzo di profondità, senza cibo né acqua e con una temperatura che ha sfiorato i 40 gradi.
Un storia che ha dell’incredibile quella accaduta alla periferia di Sidney, in Australia e che ha avuto come protagonista un neonato abbandonato dalla madre e ritrovato, per caso, da due ciclisti quando ormai era allo stremo delle forze.
Il piccolo era stato gettato dalla madre in una fossa di scarico il 18 novembre, ancora avvolto nella copertina dell’ospedale e con il cordone ombelicale tagliato accanto alla autostrada M7 nel sobborgo di Sydney di Quakers Hill.

Un giorno in più non sarebbe sopravvissuto

Lì ha trascorso diversi giorni senza che nessuno si accorgesse della sua presenza. Fino a quando una ragazza che stava facendo una passeggiata in bicicletta con il padre lungo la pista ciclabile che costeggia l’autostrada M7, non ha sentito i suoi pianti. «All’inizio pensavamo che fosse un gattino, poi ci siamo avvicinati al tombino e abbiamo capito che si trattava dei vagiti di un neonato», hanno raccontato i due ciclisti, padre e figlia.
Ci sono volute sei persone, tra cui tre agenti di polizia, per sollevare la pesante lastra del tombino e salvare il bebè, malnutrito e disidratato, ma miracolosamente vivo.
Secondo la polizia di Sidney, il piccolo è sopravvissuto grazie al cemento che ha rappresentato per il bimbo una sorta di barriera protettiva. Se il piccolo non fosse stato trovato la mattina presto, non sarebbe sopravvissuto alle temperature di quel giorno che nella zona hanno raggiunto i 40 gradi, ha detto l’ispettore di polizia David Lagats. La polizia sospetta che il corpicino del bambino sia stato schiacciato dalla madre per farlo apssare attraverso la stretta apertura del tombino che non poteva essere sollevato da una sola persona.
«Non avevamo mai visto niente del genere», hanno ammesso esterrefatti gli agenti accorsi sul posto dopo la chiamata allarmata dei due ciclisti che avevano trovato il piccolo nel tombino.
Ora il neonato si trova ricoverato nel New South Wales Family and Community Services in condizioni serie ma stabili. I suoi soccorritori hanno portato coperte e vestitini per lui in ospedale ma non lo hanno potuto vedere.

Ora rischia gravi danni cerebrali permanenti

«Ci tenevamo molto, lui non ha nessuno», hanno raccontato i due ciclisti, il padre, David Otte, e la figlia, che hanno fatto l’incredibile scoperta.
Secondo Andrew Pesce, ginecologo, ostetrico ed ex-presidente dell’Australian Medical Association, il calvario che ha passato il bimbo potrebbe lasciare in lui gravi problemi a lungo termine come danni cerebrali permanenti.
La madre, una donna di 30 anni, dopo una serie di indagini ed accertamenti – sono stati controllati i registri degli ospedali e la polizia ha bussato alle porte delle case delle novelle madri – è stata rintracciata dalla polizia e dovrà ora comparire in Tribunale con l’accusa di tentato omicidio: rischia fino a 25 anni di carcere.
Ma al momento è stata ricoverata in ospedale in stato di shock e con una diagnosi di depressione post parto.

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