Il professor Becchi a Grillo: «Alle regionali rischio crollo»
«No, Grillo proprio non lo capisco». «Certe volte si muove come un dilettante». «Vogliamo parlare della denuncia contro il Patto del Nazareno? … Ma dai!». Paolo Becchi torna a criticare il M5s e il suo leader, dopo l’attacco di una decina di giorni fa in cui definiva una porta per «l’inferno» il patto con il Pd su Consulta e Csm. Ora, il professore di Filosofia del Diritto a Genova, già ideologo del Movimento, focalizza l’attenzione sulle imminenti elezioni in Calabria ed Emilia Romagna, dove – avverte – il Movimento rischia di volatilizzarsi.
«La decrescita non sarà felice»
«Non ci si rende conto che il Movimento prenderà percentuali da prefisso telefonico, come è già successo alle Comunali di Reggio Calabria, questo per noi vorrà dire il crollo. Rassegnarsi a una logica di sopravvivenza», ha detto Becchi in un’intervista a il Messaggero, parlando di «grave errore» e spiegando che «se la prospettiva è il crollo allora è bene sapere che per il Movimento questa non sarà una decrescita felice».
Il test delle Regionali
Indice puntato prima di tutto contro Grillo, di cui si dice che non parteciperà a nessuno dei due comizi di chiusura. «Uno che fa il capo politico di un Movimento non può non rendersi conto che la sua presenza può valere anche 2 o 3 punti. Sono percentuali che in termini di voti fanno la differenza», ha sottolineato Becchi, ricordando che si tratta di «un test importante: si voterà in due Regioni, Nord e Sud». «Lo sa Grillo che se si scende sotto la soglia del 10% risalire la china poi sarà dura?», è stata la domanda del professore, che considera l’assenza dai comizi come il segnale del fatto che il leader M5s «si è stancato o vuole passare la mano a qualcun altro».
Tutti gli errori di Grillo
Becchi ha chiarito di non aver perso le speranze che questo declino possa essere arrestato, ma ha spiegato anche di vedere «una certa difficoltà a livello nazionale» e di non capacitarsi dei tanti errori commessi dal leader del Movimento, dalla “passeggiata” in motorino nei giorni dell’alluvione a Genova («Anche mio figlio, che ha 17 anni ed è un suo simpatizzante, si è indignato») al litigio con i giornalisti a Bruxelles («Se non voleva rispondere perché ha indetto una conferenza stampa?») fino alla denuncia del Patto del Nazareno («Mi hanno raccontato che in procura si rideva a crepapelle»). Grillo «certe volte si muove come un dilettante», ha commentato il professore, prefigurando «il crollo» del movimento.