Esplode il M5S, sotto accusa i guru di Grillo: «Vadano su un’isola»

25 Nov 2014 15:05 - di

La senatrice grillina Serenella Fucksia sceglie Facebook per scagliarsi contri gli «strateghi, superdivi del M5S, che oggi in perfetto stile “old politic”» dicono «che in Calabria non si poteva vincere» e «hanno il coraggio di dire che in Emilia Romagna il M5s ha più che tenuto..». Un attacco che ha bersagli ben precisi, a cominciare dall’analisi rassicurante di Beppe Grillo. La parlamentare grillina parla di «arrampicata sugli specchi», del «negazionismo» di «cerchi magici stellari» prendendosela in particolare con la staff della comunicazione del Movimento. A cominciare dal «Dott. Ing. Capo della Comunicazione M5S Rocco Casalino come si firma lui stesso, famoso al grande pubblico come ex partecipante al Grande fratello, ingegnere per caso e capo comunicazione del M5S, per una “botta de lato B”, come d’altra parte tutti noi portavoce del M5S ora in Parlamento».

Ironie sulla «carriera lampo» di Ilaria Loquenzi

Ma non viene risparmiata neppure un’altra consulente per la comunicazione del partito, Ilaria Loquenzi che viene definita «con una carriera lampo degna di Speedy Gonzales». La senatrice Fucsia si dice «contro le espulsioni a priori”, per cui non sarò mai io a voler spedire Rocco & CO su qualche isola, dove sono sicura avrebbero tutti una cornice più adeguata, (oltretutto Rocco dice sempre di essere poliglotta…perché non metterlo alla prova?) ma almeno un affiancamento nuovo, un reset lo vogliamo fare prima che sia troppo tardi?».

E Grillo “scomunica” il deputato Rizzetto che è andato in tv

L’attacco della senatrice Fucksia, che sarà probabilmente la prossima a essere cacciata dal M5S, arriva mentre un altro esponente pentastellato viene scomunicato da Grillo. A finire sulla gogna stavolta è il deputato Walter Rizzetto, “reo” di aver partecipato a Omnibus su La7. La sua partecipazione «è stata a titolo del tutto personale, Rizzetto non rappresenta la posizione del M5S, né qualcuno gli ha dato questa responsabilità. Libero di dire la sua opinione e di partecipare ai talk, ma non a nome del M5S». Insomma, «il M5s non ritorna nei talk show». E chi lo fa è fuori da un Movimento, sempre più paralizzato dai diktat del suo “padre padrone”.

 

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