Caso Di Stefano: la “tangentopoli rossa” diventa hard

20 Nov 2014 14:16 - di Guglielmo Federici

La maxitangente rossa si tinge di hard. Festini a base di alcol, belle donne e modelle che avvenivano in una cascina di Grottaferrata aggravano la posizione del deputato Pd, Marco Di Stefano, indagato per una presunta tangente di un milione e 800 mila euro, quando era assessore al Demanio del governatore Marrazzo. A rivelare il risvolto a luci rosse della vicenda del deputato democrat – già lettiano poi passato armi e bagagli con Renzi –  che agita non poco il Pd è la sua ex moglie che ha parlato con i magistrati della passione del marito per festini e modelle.

Festini a base di alcol e un esercito di modelle

Teatro degli incontri una vecchia cascina ai Castelli Romani di proprietà dell’ex segretario del dirigente Pd, Alfredo Guagnelli, la cui scomparsa ha dato il via alle indagini. Alfredo Guagnelli, che “coordinava” la vita mondana del deputato Pd autosospesosi dal gruppo di Montecitorio, è un uomo che di bella vita si intendeva, come apprendiamo dalla ricostruzione di Repubblica: ex fidanzato della soubrette Francesca Fichera, «un idolo , il gangster Tony Montana, interpretato da Al Pacino, titolare di tante società e di un’agenzia che organizzava eventi e un piccolo esercito di modelle».  Questo il ritratto del segretario di Di Stefano, ora volatilizzatosi. L’inchiesta sta inseguendo il filo rosso della tangente ricevuta dai costruttori Pulcini, un filone che porta dritto ai conti che Guagnelli aveva a Montecarlo.

Un intrigo internazionale che imbarazza il Pd

Una grana imbarazzante per il Pd di Renzi. Guagnelli a Montecarlo, dove era di casa, andò prima di sparire, l’8 ottobre del 2009, a recuperare una borsa piena di mazzette di banconote da 500 euro. Di Stefano è nell’occhio del ciclone e da giorni non si vede. «Sono innocente» – dice- parlerò quando avrò le carte». Ma proprio le carte del sostituto procuratore Tiziana Cugini lo incastrano, con il mistero della scomparsa del suo ex faccendiere-vivier, Alfredo Guagnelli e con lo scandalo a luci rosse dei Castelli.

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