Sgravi alle imprese? Intanto devono sborsare anche “la tassa sulla tassa” per il gas
Il governo Renzi vuole sgravare le imprese dall’obbligo di versare i contributi previdenziali per chi assume lavoratori a tempo indeterminato ma intanto le stesse imprese, tra novembre e dicembre, saranno chiamate a versare 91 miliardi di euro di imposte. Tra il versamento delle ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori familiari, le ritenute in capo ai lavoratori autonomi, l’Iva, gli acconti Irpef, Ires e Irap, il versamento dell’ultima rata dell’Imu e della Tasi, le aziende dovranno onorare 25 scadenze fiscali: in linea teorica una ogni due giorni. A fare i conti è la Cgia di Mestre, secondo cui sono un centinaio le tasse tra addizionali, bolli, canoni, cedolare, concessioni, contributi, diritti, imposte, maggiorazioni, ritenute, sovraimposte, tasse e tributi. Fra le imposte più curiose l’addizionale regionale all’accisa sul gas naturale (in buona sostanza una tassa sulla tassa), l’imposta provinciale di trascrizione (che si paga alle Province quando si acquista un’auto nuova), l’imposta sulle riserve matematiche (tassa in capo alle società di assicurazione), e le sovraimposte di confine sui gas, gli spiriti, i fiammiferi, i sacchetti di plastica non biodegradabili, la birra e gli oli minerali. Insomma, in attesa che le promesse del governo Renzi vengano mantenute e che non rimangano tali, intanto bisogna pagare.