Sarkozy non ride più: un altro scandalo lo sta travolgendo (su di lui 7 filoni di inchiesta)

7 Ott 2014 19:24 - di Fulvio Carro

Il 2017 è lontano ma per Nicolas Sarkozy, l’ex presidente che ha deciso di ridiscendere in politica per scalare di nuovo l’Eliseo, la strada è già in salita. Con la prima dedicata a un nuovo presunto scandalo, definito degli «elicotteri kazaki», salgono a sette i filoni d’inchiesta su Sarkozy. Caso Tapie, vicenda di Karachi, presunti finanziamenti della Libia di Gheddafi, intercettazioni telefoniche, sondaggi commissionati dall’Eliseo, caso Bygmalion, scandalo Bettencourt e, infine, gli elicotteri venduti al Kazakhstan. Per non parlare della pipì dei suoi cani sulle poltrone dell’Eliseo. La prima pagina di Le Monde era dedicata all’inchiesta sui presunti 400.000 euro di ammenda per aver sforato il tetto consentito per le spese elettorali che Sarkozy avrebbe fatto pagare al suo partito, l’Ump. Poi, tutta la copertina è stata per gli elicotteri kazaki, contratto fantasmagorico portato a casa da Sarkozy ma – secondo le ipotesi d’accusa di alcuni magistrati parigini – attraverso loschi giochi di potere. «È un accanimento, un linciaggio mediatico – ha lamentato alcuni giorni fa a Troyes l’ex presidente, nella sua prima uscita pubblica dopo il rientro in politica – chi mi risarcirà di quanto sta accadendo?». L’ultimo caso, già ribattezzato Kazakhgate, rischia di diventare uno «scandalo di stato» per Le Monde. L’ex presidente, infatti, sarebbe sospettato di aver fatto personalmente pressione sul Senato del Belgio, su richiesta del presidente kazako, per ottenere un atteggiamento “morbido” della giustizia di quel paese nei confronti di uomini d’affari e faccendieri del Kazakhstan perseguiti dalla giustizia belga. In cambio, il sontuoso contratto di 45 elicotteri costruiti da Eurocopter per il paese ex sovietico, un tesoro da due miliardi di euro. I giudici si muovono con la massima circospezione, ma non hanno potuto arginare le ricostruzioni della stampa dopo il fermo – il mese scorso – di un ex consigliere di Sarkozy e dell’incaricato di missione di Claude Guéant, già segretario generale dell’Eliseo. Gli analisti, osservando la pioggia di inchieste sulla testa dell’ex capo dello stato, cominciano ad ipotizzare che la tattica di Sarkozy sarà quella di volgere a proprio vantaggio questa situazione di accerchiamento: «Mai nella nostra storia – ha detto il suo amico ed ex ministro, Brice Hortefeux – un uomo pubblico è stato così bersagliato, preso di mira. Per Nicolas Sarkozy sarà un elemento di forza di fronte ai francesi. Nessuno sarà mai stato esaminato e passato al setaccio come lui, rivelandosi, alla fine, così trasparente».

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