L’ironia di Meloni sul Cav: siamo al Patto del Gay Village

24 Ott 2014 14:57 - di
È un no secco quello di Giorgia Meloni alla sterzata renziana di Silvio Berlusconi che su cittadinanza e matrimoni omosessuali ha compiuto una vistosa capriola che ha messo in serio imbarazzo le schiere azzurre. «Dopo il Patto del Nazareno è arrivato anche il Patto del Gay Village», ironizza la leader di Fratelli d’Italia di fronte a un’operazione che demolisce i capisaldi del patrimonio storico e valoriale della destra.

 La rottamazione dei valori del centrodestra

Il patto tra il Cavaliere e del Nazareno aveva come ispiratore Denis Verdini – dice la Meloni – «il secondo Vladimir Luxuria. In entrambi i casi siamo di fronte alla negazione dei valori di riferimento che il centrodestra ha sempre difeso: da una parte la sovranità nazionale, dall’altra la difesa della famiglia tradizionale. Dopo il sindaco Marino, ora anche Silvio Berlusconi ci presenta il matrimonio omosessuale come una questione che attiene al riconoscimento dell’amore. Ribadiamo che gli uomini e le donne non hanno alcun bisogno dell’autorizzazione dello Stato, né tantomeno dei rappresentati politici, per vivere in totale libertà la propria sfera sentimentale e sessuale». Ma la partita è un’altra, aggiunge l’ex ministro della Gioventù, «si tratta molto più materialmente di estendere i pochissimi benefici che oggi lo Stato riserva alla famiglia tradizionale, in cambio del ruolo di ammortizzatore sociale, di cura degli anziani e degli invalidi, di sostegno all’infanzia e ai giovani che svolgono queste funzioni in totale solitudine e senza l’aiuto di nessuno. Equiparare sotto gli stessi diritti situazioni tra loro molto diverse non è un atto di equità, ma è l’ennesima ingiustizia nei confronti delle famiglie italiane».

La cittadinanza non è un automatismo

Sugli scontri ideologici che si trascinano da anni sul diritto di cittadinanza ai figli degli immigrati, Fratelli d’Italia sposta i riflettori sulla reale consapevolezza di chi ne fa richiesta. «La cittadinanza non può essere un automatismo, perché l’Italia è di chi la ama. Diventare cittadino italiano è una scelta che deve essere richiesta e celebrata – spiega Giorgia Meloni – per questo motivo diciamo no allo ius soli, ma siamo disponibili a confrontarci su una proposta che riconosca il diritto alla cittadinanza a chi dimostri realmente di volerla, abbia completato l’intero ciclo della scuola dell’obbligo e sia perfettamente integrato».

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