Renzi: la sinistra è dove c’è innovazione, l’art. 18 non c’è nella Costituzione

29 Set 2014 19:12 - di Redazione

“Vi propongo di votare con chiarezza al termine” della direzione “un documento che segni il cammino del Pd sui temi del lavoro e ci consenta di superare alcuni tabù che ci hanno caratterizzato in questi anni”. È la proposta del premier Matteo Renzi alla direzione Pd, cui ha prospettato una “profonda riorganizzazione del mercato del lavoro e anche del sistema del welfare”. Quindi ha ammonito la minoranza: “Non siamo un club di filosofi ma un partito politico che decide, certo discute e si divide ma all’esterno è tutto insieme. Questa è per me la ditta”. Renzi ha ricordato che la percentuale ottenuta alle europee è un mandato per il cambiamento: “Gli elettori con il 40,8% alle europee si sono affidati a noi con questo obiettivo. Ma non è tanto una percentuale o il numero assoluto dei voti a contare: è il fatto che gli italiani hanno detto al Pd ‘la devi cambiare tu l’Italia'”. Ha ancora difeso la scelta degli ottanta euro in busta paga e lo ha fatto polemizzando con l’editoriale del Corriere critico nei suoi confronti: “Ottanta euro sono un fatto di dignità prima ancora che di giustizia sociale e sono importanti per milioni di italiani e non per 100 editorialisti”. Entrando nel merito dell’articolo 18 ha detto che “il rispetto del diritto costituzionale non è nell’ avere o no l’art. 18, ma nell’avere lavoro. Se fosse l’art.18 il riferimento costituzionale allora perché per 44 anni c’è stata differenza tra aziende con 15 dipendenti o di più?”. Ha poi offerto uno spiraglio per conciliare le posizioni distanti: “L’attuale sistema del reintegro va superato, certo lasciandolo per il licenziamento discriminatorio e disciplinare”. Il premier è infine pronto a confrontarsi, a “sfidare” i sindacati su tre punti: “una legge sulla rappresentazione sindacale; la contrattazione di secondo livello e il salario minimo”. “La sinistra deve essere laddove c’è il cambiamento – ha concluso – non lascio ad altri l’esclusiva della parola sinistra. E’ di sinistra questa riforma se serve a difendere i lavoratori, il futuro e non il passato, tutti e non qualcuno che è già garantito”.

A nome della minoranza a Renzi ha risposto Gianni Cuperlo: “Hai davanti a te una parte del Pd che vuole innovare ma che non è disposta a rinunciare a una quota delle sue convinzioni. Trova una soluzione condivisa, fatti carico di questa parte del Pd, la forza di un leader non è tirare dritto ma motivare il suo popolo”.

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