Selfie, gelatini e spot: Renzi peggiora sempre di più. E c’è chi lo paragona a Frate Indovino

1 Set 2014 19:18 - di Desiree Ragazzi

«Se Renzi prosegue sulla sua strada, tra selfie, gelatini e conferenze autocelebrative, non saremo al “passo dopo passo”, ma al “passo del gambero”». Quella che Renzi chiama agenda dei mille giorni si è già sgonfiata e dimostrata il solito bluff. «Serve uno choc – dice Daniele  Capezzone – ma Renzi tira a campare. Qui è in gioco una questione di fondo. All’Italia serviva e serve uno choc positivo, un cambio di passo, una frustata per tornare alla crescita. E invece Renzi, dopo aver sciupato tempo prezioso per mesi inchiodando l’agenda al tema del Senato e ignorando l’urgenza della crisi economica, ci propone la caricatura di un “piano quinquennale” di memoria sovietica». La sensazione, prosegue il presidente della commissione Finanze alla Camera, «è che, al di là dei toni immotivatamente roboanti e trionfalistici della conferenza stampa (che servono proprio a occultare le cose sotto una coltre di fumo), Renzi abbia già scelto di “tirare a campare”, di guadagnare tempo, sperando che l’opposizione non si organizzi e non esprima un’alternativa. Ma sarà la realtà a imporsi molto presto: la recessione è nei fatti, ed ora si aggiungerà purtroppo l’effetto pesantissimo della tassazione sugli immobili (prima casa inclusa) che Renzi ha non solo confermato, ma addirittura aggravato. Per quanto mi riguarda, rilancio e ripropongo l’ipotesi radicalmente alternativa che ho esposto inascoltato da mesi, e che ho racchiuso nel mio libro programmatico. Occorre sfondare il vincolo del 3%; e occorre farlo non per fare più spesa o per gestire l’esistente, ma per realizzare un taglio-choc delle tasse (io dico: di 40 miliardi) a favore di famiglie, lavoratori e imprese, ovviamente accompagnato da riforme e da corrispondenti tagli di spesa». Contro l’«annuncite acuta» di Renzi scende in campo anche il segretario generale dell’Ugl Geremia Mancini: «Renzi ha illustrato un calendario da Frate Indovino, in cui il tempo e i raccolti saranno necessariamente fruttuosi e dove nessuno avrà più problemi». Un periodo di ”lacrime e sangue” per l’Italia, dice il sindacalista, si può anche immaginare e l’Ugl è disponibile a dare il suo contributo, «purché il presidente del Consiglio chieda i maggiori sacrifici a tutti coloro che davvero hanno costruito rendite, a coloro che realmente hanno pensioni o stipendi da favola, a coloro che negli anni, grazie ad aiuti di regime, hanno privatizzato gli utili e socializzato i debiti». Critica l’azzurra Renata Polverini: «Fino ad oggi abbiamo assistito alla politica dei passi falsi, come sul lavoro, o dei passi indietro, come sugli insegnanti della cosiddetta “Quota 96”, e non sappiamo cosa farcene dei nuovi annunci del peripatetico presidente del Consiglio. Abbiamo disperato bisogno di un governo che metta in campo precise scelte di politica industriale, che decida come fuoriuscire dalla trappola dei vincoli di bilancio imposti dalla Merkel, che rilanci l’occupazione soprattutto per i giovani che non hanno mai lavorato e per i cinquantenni in cassa integrazione o mobilità che stanno perdendo persino la speranza. I passetti con i quali Renzi ha deciso di camminare dentro la più grande crisi economica dal dopoguerra ad oggi – conclude – sono la risposta peggiore che gli italiani potessero augurarsi, ma Forza Italia incalzerà sempre di più questo governo affinché trovi subito il passo svelto che serve al Paese».

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