Il Pd incontra alla chetichella i gay e chiede se il testo sui matrimoni omosessuali è di loro gradimento
Il tema è delicato, crea divisioni e soprattutto demolisce valori che per decenni sono stati la spina dorsale del nostro Paese. E allora il Pd – in maniera furba, senza dar fiato alle trombe – sta agendo dietro le quinte per confezionare il provvedimento-shock sui matrimoni e le adozioni gay. Tutto in una volta, all’improvviso, una sorta di “cura veloce” per limitare al massimo i tempi della polemica. Niente di meglio, quindi, della Festa dell’Unità per mettere a punto la strategia, con un incontro con esponenti e associazioni che fanno capo al movimento gay. Il Pd ha ribadito la proposta che il governo e il partito intendono promuovere in Parlamento in questo autunno, ovvero l’applicazione del modello tedesco in tema di unioni civili. L’incontro è servito al Partito democratico per avere il lasciapassare proprio dalle associazioni omosessuali. «Si tratta – ha spiegato Ivan Scalfarotto, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento – di un istituto che ricalca in maniera pedissequa il matrimonio, non chiamandosi matrimonio, il compromesso è sul nome, ma credo che sia un compromesso alto perché garantisce pienezza di riconoscimento di diritti. Un provvedimento che comprenderà la step child adoption, ovvero il riconoscimento del legame non biologico con il genitore con il quale è cresciuto». In sostanza, l’adozione del figlio del compagno o della compagna avuto con l’utero in affitto o con l’eterologa. Uno degli aspetti più delicati della vicenda sarà la definizione di una maggioranza parlamentare in grado di approvare la legge sulle unioni civili. «Io credo che in Parlamento – ha detto Davide Faraone, responsabile welfare del Pd – ci siano le condizioni ideali per affrontare queste tematiche, perché anche fra le forze di opposizione c’è grande apertura a discutere». Il punto cruciale però non lo tocca. Perché un conto è parlare di diritti e un conto stravolgere il concetto di famiglia. Un conto è parlare di reciproca assistenza e un conto è negare ai bambini il diritto di crescere con una madre e un padre. Un conto è legalizzare un’unione, un conto è dire sì al matrimonio gay.