Festa dell’Unità: «De Gasperi e Togliatti non sono equiparabili». L’Ossevatore romano “stronca” Fioroni
Dedicare la Festa dell’Unità a De Gasperi «è proprio una cosa senza senso. Qua davvero sembrano impazziti tutti: la nostra kermesse senza l’Unità e con De Gasperi come nume tutelare….». Il senatore dem Ugo Sposetti, intervistato da Repubblica, boccia senza riserve la proposta lanciata da Beppe Fioroni. «Questa storicamente è un’operazione sbagliata: tra l’Unità e De Gasperi ci fu un conflitto aspro, asprissimo, che durò anni. Come si fa a dimenticarlo?». Non trova conferme nei giudizi storici l’idea lanciata da Beppe Fioroni: «Se De Gasperi è stato il vero costruttore della Repubblica, come sostiene Eugenio Scalfari, sarebbe bello che la Festa dell’Unità fosse a lui dedicata” aveva scritto su twitter, spiegando che «a 60 anni dalla morte occorre rendere onore a De Gasperi e facendo questo il Pd aiuterebbe il Pse a capire una grande lezione di europeismo». Entra nel merito del giudizio storico l’Osservatore Romano: «Accomunare le figure politiche di Alcide De Gasperi e Palmiro Togliatti non è coretto. La vicinanza delle date di morte (il 19 agosto 1954 De Gasperi e il 21 agosto del 1964 Togliatti), e quindi di anniversari, negli ultimi tempi li ha accomunati in una sbrigativa politica della memoria, legittimata, a sua volta, da una rilettura storica che li ha entrambi ascritti al rango di padri della patria». Per il giornale della Santa Sede è «lo statista trentino il grande vincitore del lungo e tribolato dopoguerra italiano. De Gasperi e Togliatti, non solo non sono due figure così facilmente accomunabili, ma, all’opposto, rappresentano due storie politiche e umane intrinsecamente divergenti e inconciliabili. Due storie politiche opposte nelle quali si riflettevano una visione differente della democrazia» . De Gasperi e Togliatti «hanno incarnato due differenti visioni dell’Italia moderna che hanno attraversato, fronteggiandosi, quasi tutto il Novecento». Insomma, una “bocciatura” su tutta la linea.