Crollano prezzi e consumi alimentari degli italiani. Ai minimi termini il potere di acquisto delle famiglie
I netto calo il consumo alimentare nel nostro Paese. L’Istat torna a offrirci un quadro allarmante sulla contrazione della spesa delle famiglie nel 2013. E’ la conferma di una situazione gravissima. Secondo Federconsumatori-Adusbef il potere di acquisto delle famiglie italiane è ormai ridotto ai minimi termini. Le rinunce nel settore alimentare sono la spia più evidente. In un anno, dal 2012 al 2013, la qualità e la quantità della spesa per generi alimentari ha subito una contrazione di tre punti percentuali, passando dal 62 al 65 per cento. In aumento anche il numero delle famiglie che si rivolge all’hard discount. In calo netto (-3,2%) l’acquisto di carne. Indice, quest’ultimo, di un cambiamento radicale nella abitudini alimentari, indotte dalla crisi. Il dato dell’Istat sul consumo alimentare si aggiunge ad un altro elemento non meno indicativo: l’estate fredda sul fronte inflazione, con i ribassi che rubano la scena ai rincari. Siamo nel pieno di un fenomeno deflativo che sta interessando le grandi città. E’ la frutta fresca a segnare il maggior crollo dei prezzi con un calo dello 10,1 % che spinge, secondo una analisi della Coldiretti, l’intero settore alimentare verso la deflazione con una riduzione dello 0,6% rispetto allo scorso anno. “E’ il risultato di una spirale recessiva tra deflazione e consumi che ha costretto due famiglie su tre (65 per cento) a tagliare almeno uno dei generi alimentari acquistati “.