Camera e Senato danno il via libera all’invio di armi in Iraq. Ma non basta

20 Ago 2014 17:41 - di Redazione

Via libera dal Parlamento italiano all’invio di armi per i Peshmerga curdi impegnati a fermare l’avanzata dell’Isis, l’esercito jihadista, in Iraq. Le commissioni conginute Esteri e Difesa di Camera e Senato hanno infatti approvato la risoluzione presentata dal governo con un’ampia maggioranza che ha visto i voti favorevoli della maggioranza e di Forza Italia. Contrari Sel e M5s. Ma le armi non bastano e l’intervento dovrà farsi più incisivo, sostiene Gianni Alemanno di FdI-An in una nota.«Pinotti e Mogherini ci vengono  a dire che manderemo le armi ai curdi, così come gli Stati Uniti si limitano a bombardare a distanza e nessuno si sporca le mani realmente per salvare i cristiani e gli yazidi vittime del massacro da parte dei fondamentalisti islamici». «L’occidente – sostiene Alemanno – è intervenuto in Iraq per salvare il petrolio e adesso esita per salvare vite umane. Sono settimane che il massacro continua con immagini orribili che arrivano ogni giorno. Non bisogna più aspettare». Non solo armi, dunque, rilancia l’esponente di FdI. «L’italia come centro del cristianesimo deve essere in prima linea e chiedere un intervento immediato di truppe di terra per salvare i cristiani. L’Iraq è solo la punta di un iceberg: in tutto il mondo i cristiani sono oggetto di una persecuzione senza fine». Sul sì all’invio di armi i Iraq il capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta avverte: «Niente fughe in avanti ma appoggio al governo. Noi abbiamo predisposto una risoluzione per appoggiare l’azione del governo che però dovrà esplicitare nei dettagli la natura dell’intervento – osserva Brunetta – e che ha anche un obbligo di coerenza con l’Ue e gli altri paesi occidentali». Nella nota politica del Mattinale era stato più severo nel giudizio sul governo. «Politicuccia estera. Il nostro aiuto umanitario al governo. Purtroppo a questo oggi l’Italia è ridotta. Esclusa dalle trattative tra Russia e Ucraina, ciò che con Berlusconi al governo sarebbe stato impensabile. Impotente e in coda sull’Iraq, con il premier che cerca di recuperare con gesti simbolici di presenza quanto non riesce a combinare ai tavoli dove si decide, dove peraltro non lo invitano neppure, nonostante sia presidente di turno dell’Europa», si legge nella nota politica redatta dallo staff del gruppo Forza Italia della Camera dei deputati, che consiglia Renzi: «Sarebbe il caso che del ricco piatto che Forza Italia ha messo a disposizione del governo, senza chiedere contropartite di poltrone, un presidente del Consiglio saggio pescasse proposte, energie ed esperienze, che hanno fatto di Silvio Berlusconi uno statista capace di mettere insieme, a Pratica di Mare, nel 2002, Bush e Putin, Nato e Armata Rossa. Non è mai troppo tardi per chiedere un aiuto umanitario a Forza Italia». Contrario alla risoluzione approvata il M5S. Per una volta non è male il commento caustico di Grillo: «Renzie è in Iraq. Ma a fare che?», scrive in un Tweet lanciando l’hashtag #IraqStaiSereno.

 

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