Per il reato di omicidio stradale un altro passo avanti: arriva il sì della Commissione Trasporti

17 Lug 2014 19:46 - di Redazione

Quella combattuta sulle strade è una guerra che semina vittime innocenti e che troppo spesso lascia impuniti i colpevoli. Una guerra che non risparmia donne e bambini. Una vera e propria strage quotidiana, quella provocata dagli incidenti automobilistici, priva di regolamentazione giuridica: almeno fino a ieri. Da oggi, infatti, seguendo la direttiva base che invoca più prudenza alla guida, l’obiettivo del nuovo Codice della strada è quello di disciplinare una giungla in cui agiscono impunemente i pirati al volante, aprendo le porte al reato di «omicidio stradale». Oltre alle conseguenze di tipo penale, allora, la violazione delle regole potrà causare il ritiro per sempre della patente. La Commissione Trasporti della Camera ha dato il suo ok alla legge delega per la riforma. E allora, l’introduzione del nuovo reato nel codice penale sarà possibile proprio grazie ad un emendamento approvato in Commissione. «È una giornata importante, la aspettavo da tempo. Per la prima volta un passo in avanti per sancire la presenza del reato di omicidio stradale nel codice», ha commentato a caldo il vice ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Riccardo Nencini, che ha anche parlato di «ergastolo della patente». Una fattispecie attesa, quella del reato di omicidio stradale, soprattutto dalle associazioni costituite negli anni dai parenti delle vittime. Sono d’altronde 114 i morti nel solo 2013, caduti sulle strade per la guida spericolata di sconsiderati in balia di eccessi alcolici o di sostanze stupefacenti, diventati assassini. In realtà quello compiuto oggi è appunto solo «un passo in avanti», perché le modifiche dovranno poi essere apportate al Codice penale. «Nel caso in cui il conducente cagioni la morte di una persona con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale» anche «in coerenza con eventuali modifiche del codice penale che introducano il reato di omicidio stradale» – precisa allora l’emendamento approvato dalla Commissione di Montecitorio – sarà possibile comminare «le sanzioni amministrative accessorie della revoca della patente e della inibizione alla guida sul territorio nazionale a tempo indeterminato». Un sorta di “daspo” a vita per il guidatore.

Gli incidenti stradali mortali a causa della guida scorretta sono d’altronde tantissimi. Basti pensare che l’Osservatorio il Centauro-Asaps ha censito per il 2013 973 episodi di pirateria stradale con 114 morti e 1.168 feriti. Il 55,8% degli autori è stato scoperto, ma il 44,2% è rimasto ignoto. Più alta, 59,7%, la percentuale dei pirati a cui era stato dato un nome nel 2012. Sul totale delle inchieste, 543 hanno portato all’identificazione del responsabile, arrestato in 146 occasioni (26,9%) e denunciato in 397 (73,1%). Numeri da tragedia, che con il nuovo Codice della strada, che prevede la delega al governo per adottare una serie ampia di misure che hanno l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza sulle strade – dalla revisione dei limiti di velocità alle norme sulla guida in particolari condizioni atmosferiche, dalla maggiore riconoscibilità della segnaletica stradale alla maggiore attenzione per i soggetti “”, come i pedoni, i ciclisti e i disabili in carrozzella – ci si augura non si ripetano mai più.

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