Non siamo più alla frutta: per colpa della crisi gli italiani non riescono più a consumare neppure quella
I consumi di frutta e verdura degli italiani sono crollati di oltre il 30% rispetto agli ultimi 15 anni per un quantitativo che nel 2014 è sceso addirittura ben al di sotto del chilo al giorno per famiglia, un valore inferiore a quelli raccomandati dal Consiglio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’allarme è stato lanciato con l’arrivo del grande caldo dalla Coldiretti nel Dossier su “Frutta e verdura dai campi alla tavola nel 2014” presentato in occasione della mobilitazione di migliaia di agricoltori che hanno distribuito gratuitamente nelle piazze e nelle spiagge in tutta Italia duecentomila pesche, susine e altri frutti. «Si tratta degli effetti – sottolinea la Coldiretti – della spirale recessiva tra deflazione e consumi che sta mettendo a rischio le imprese e la salute consumatori, in un Paese come l’Italia che è leader europeo nella produzione». Nel primo semestre del 2014, precisa l’organizzazione agricola, i consumi di prodotti ortofrutticoli da parte degli italiani sono scesi del 2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente quando complessivamente durante tutto l’anno sono stati acquistati poco più di 7,8 milioni di tonnellate di ortofrutta, divise tra 4,2 milioni di tonnellate di frutta e 3,6 milioni di tonnellate di ortaggi. Secondo il rapporto Istat/Cnel 2013 sul benessere in Italia – sostiene la Coldiretti – solo il 18,4% della popolazione ha consumato quotidianamente almeno quattro porzioni tra frutta, verdura e legumi freschi che garantiscono l’assunzione di elementi fondamentali della dieta come vitamine, minerali e fibre che svolgono una azione protettiva, prevalentemente di tipo antiossidante. Il calo è ancora più preoccupante per bambini e adolescenti. La Coldiretti informa che presenterà al Governo una serie di proposte per interventi che diano al settore migliori prospettive per il futuro: una corretta riconversione varietale; il coordinamento unico per l’immissione del prodotto sul mercato; la regolamentazione del sistema degli sconti e delle vendite sottocosto nella grande distribuzione organizzata; la regolamentazione sul commercio in materia di confezionamento che riduca i costi evitando il moltiplicarsi di formule diverse; lo sviluppo di fondi mutualistici per affrontare le situazioni eccezionali; la progettazione di nuove forme assicurative multirischio che comprendano le situazioni di crisi; l’esclusione della frutta più facilmente deperibile dal sistema del libero servizio nella Grande distribuzione organizzata (Gdo), maggiori controlli sul rispetto delle norme di commercializzazione e sui prodotti di importazione, troppo frequentemente spacciati per italiani. Per l’immediato, al fine di dare maggiore soddisfazione a chi produce la buona frutta, rilanciare i consumi di più alta qualità e far ripartire mercato e prezzi negli ultimi 60 giorni di campagna, Coldiretti propone che il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, chieda (in accordo con altri Paesi) alla Commissione Ue l’utilizzo di quanto previsto dal Regolamento comunitario 1308/2013 (Ocm Unica) per un intervento straordinario a fa ore dei consumi della frutta estiva.