Il Papa a Caserta acclamato dalla folla: no agli sfregi all’ambiente, no alla violenza

26 Lug 2014 19:44 - di Redazione

È arrivato dai 200mila fedeli che lo attendevano a bordo della Papamobile, accolto dal consueto entusiasmo. Mentre era in volo sull’elicottero, a Papa Francesco sono state mostrate dall’alto le zone della Terra dei Fuochi. “E’ terribile che una terra così bella sia rovinata così”, è stato il commento del pontefice. Celebrando la messa dinanzi alla reggia di Caserta, è tornato nuovamente sull’argomento: la vostra “bella terra” “richiede di essere tutelata e preservata, richiede di avere il coraggio di dire no ad ogni forma di corruzione e di illegalità, richiede a tutti di essere servitori della verità e di assumere in ogni situazione lo stile di vita evangelico”.

Il rispetto dell’ambiente – ha ricordato ancora il Papa – è conseguenza importante dell’amore verso Dio e la sua creazione. “Chi diventa amico di Dio, ama i fratelli, si impegna a salvaguardare la loro vita e la loro salute anche rispettando l’ambiente e la natura”. Un passaggio dell’omelia pronunciata a Caserta che è stato interrotto dagli applausi. “So che voi soffrite per queste cose – ha aggiunto – quando sono arrivato uno di voi mi ha detto: ‘Padre ci dia la speranza’, io non posso darvi la speranza ma posso dirvi che questa c’è dov’è c’è Gesù”.

Né poteva mancare l’esortazione a favorire il primato della legalità respingendo ogni forma di violenza criminale: “Dare il primato a Dio significa avere il coraggio di dire no al male, alla violenza, alle sopraffazioni, per vivere una vita di servizio agli altri e in favore della legalità e del bene comune”. Dopo avere invitato i cristiani presenti ad aprirsi all’accoglienza dei migranti, il Papa ha parlato delle feste patronali, auspicando che siano libere da ogni forma di condizionamento, con implicito riferimento alle vicende di infiltrazioni mafiose che si sono registrate di recente in Calabria. “La festa di Sant’Anna, patrona di Caserta, ha raccolto in questa piazza le varie componenti della comunità diocesana con il vescovo e con la presenza delle autorità civili e dei rappresentanti di varie realtà sociali. Desidero incoraggiarvi tutti a vivere la festa patronale libera da ogni condizionamento, espressione pura della fede di un popolo”.

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