Fiabe per i bimbi che soffrono in ospedale: così si regala un sorriso, non certo con i racconti gay

23 Lug 2014 13:28 - di Francesco Signoretta

Da Cenerentola ai due pinguini maschi che si amano, da Biancaneve al fidanzato di papà. I bambini alla mercè di chi vuole imporre il “politicamente corretto”, costretti a cantare le canzoni al nuovo premier, portati sotto le finestre di Palazzo Chigi per gridare “Renzi, Renzi”, chiamati tra i banchi per imparare le favole gay. Lo chiamano il “nuovo che avanza” ma è solo un segno di un decadentismo che nessuno riesce a frenare. Ci sono favole e favole, iniziative che hanno meno risalto sui giornali ma che sono sicuramente più importanti degli opuscoli sui legami omosessuali distribuiti in molti asili. Tornano infatti i draghi buoni che sputano fuoco solo ai cattivi, maghi stanchi di recitare le solite formule magiche, bimbi a cui non mancano case bellissime e giochi ma gli amici. Sono questi i personaggi di alcune video-storie nate dalla fantasia dei bimbi della Ludoteca dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù, interpretate da attori professionisti e personaggi dello spettacolo. Tra gli interpreti ci sono Neri Marcorè, Cesare Bocci, Giorgio Pasotti, Anna Foglietta, Michela Andreozzi, Samantha de Grenet, Giulio Base e Thomas Trabacchi. L’obiettivo è dimostrare come in un posto come l’ospedale non abita solo la sofferenza. Non solo quindi la cura dei piccoli che non stanno bene, ma anche la possibilità di regalare un sorriso. Di contro, in un posto come la scuola bisognerebbe regalare altri sorrisi. E non le favole “alternative”, come quella ormai tristemente famosa di due bambini che hanno i genitori separati e il papà è sempre misterioso, quasi come avesse qualcosa da nascondere. Cosa sarà successo? Giulia e Carlo non riescono a capire quale sia il suo segreto, fino a quando un giorno è lo stesso papà a “presentarglielo”. Si tratta di Luca. Lui e suo padre si vogliono bene e «se qui si potesse, si sposerebbero proprio come un uomo e una donna». E dopo questo segreto vissero tutti felici e contenti. Gli “educatori” degli asili e delle elementari imparino dall’ospedale Bambin Gesù. Regalino serenità ai bambini. E riscoprano il gusto di leggere Biancaneve.

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