Alitalia: Poste trova l’accordo con le banche, più vicino l’ingresso di Etihad
È stato trovato l’accordo con le banche sull’impegno di Poste in Alitalia: il gruppo guidato da Francesco Caio parteciperà con 65 milioni ad una “midcompany”. Nel frattempo il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, e l’amministrazione delegato di Alitalia, Gabriele del Torchio, hanno smentito l’ultimatum di Etihad sulla necessità di chiudere l’accordo fra le due compagnie a ore. Ma dall’interno stesso della compagine azionaria del vettore tricolore arriva un messaggio preciso, per bocca dell’amministratore delegato di Atlantia, Giovanni Castellucci: «I problemi sono ancora a vario livello e devono essere risolti ad horas. Che il tempo sia ormai scaduto è noto a tutti e da tempo: è indispensabile, in questa ultima settimana, che ci sia un’accelerazione che non è più evitabile», ha aggiunto Castellucci. Lo stesso ministro Lupi è intervenuto sentenziando lo stop al tempo disponibile: «Non credo ci saranno altri giorni, i tempi erano chiari a tutti, sindacati, soci e banche. Siamo arrivati alle ore decisive». Lupi ha aggiunto: «Lo dico con chiarezza anche a una parte dei sindacati, il tira e molla non è ammesso, ognuno si assuma la propria responsabilità».
Dunque le Poste hanno raggiunto l’accordo con le banche per versare una somma superiore alla loro quota di spettanza nell’ambito della ricapitalizzazione da 250 milioni di euro, che vedrà l’ingresso di Etihad. L’ultimo round della partita, dopo il caos scoppiato in seno ai sindacati per il referendum sui tagli alle buste paga (che non ha raggiunto il quorum ma ha così dato il via libera all’accordo con l’azienda), si è quindi risolto. Le Poste non vogliono investire nella “vecchia” compagnia, che si porterà dietro perdite e contenziosi, ma nella newco che accoglierà il socio emiratino.