A Gaza City non ci sono posti sicuri per i civili. L’Unicef:«121 i bambini uccisi». Frenetiche consultazioni di Ban Ki Moon per il cessate il fuoco
A Gaza «non vi è letteralmente alcun posto sicuro per i civili» l’affermazione del portavoce dell’Ufficio Onu per gli affari umanitari (Ocha), Jens Laerke, rende molto bene la realtà vissuta dalla popolazione inerme della Striscia. Una situazione «devastante dove piu’ di 100mila persone risultano sfollate in 69 scuole gestite dall’ Unwra» (l’ente dell’Onu per i rifugiati palestinesi). La cruda conta delle vittime è ormai aggiornata di ora in ora. Sul versante palestinese i morti sarebbero già 605 e 3700 i feriti mentre gli israeliani, dopo la distruzione di un altro carro, contano un paio di civili e 28 soldati uccisi e un disperso. Numeri che si innalzeranno man mano che la penetrazione dell’esercito di Gerusalemme nella Striscia si farà più intensa e si scontrerà con la tenace resistenza dei miliziani di Hamas. Sul versante diplomatico, mentre gli americani spingono per una tregua e gli egiziani confermano che non ci sono altre opzioni possibili al loro piano di pace, questo è il momento dell’ONU. Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha incontrato il segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon a sua volta arrivato dall’Egitto dove ha visto anche il segretario di stato Usa John Kerry nell’ambito degli sforzi per arrivare ad un cessate il fuoco a Gaza. Ban, subito dopo l’incontro con Netanyahu, ha proseguito per Ramallah dove ha visto il leader palestinese Abu Mazen. Mercoledì il segretario generale dell’Onu incontrerà’ a Tel Aviv anche il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman, quello della giustizia Tizpi Livni e il leader dell’opposizione Isaac Herzog. Un giro di consultazioni piuttosto fonetico nella speranza di ottenere quanto meno un cessate il fuoco e portare così un po’ di sollievo alle popolazioni. Di «fase drammatica della situazione internazionale» ha parlato pure Giorgio Napolitano. Il presidente della repubblica ha pure notato che si tratta «di crisi e conflitti di estrema violenza». e che«l’Italia e l’Europa sono esposte ai contraccolpi di queste tragedie». E mentre cominciano a scarseggiare anche le medicine essenziali il dato più impressionante arriva dallUnicef:«Dall’inizio del conflitto sono 121 i bambini morti a Gaza».