Yara, il perito smentisce il collega: non ne sa nulla, finora nessuna compatibilità fra Bossetti e i peli repertati

28 Giu 2014 13:28 - di Redazione

Arriva la smentita sulla fantomatica perizia che avrebbe comparato i peli e i capelli trovati sul corpo di Yara associandoli con buona probabilità al profilo genetico di “Ignoto1”, ovvero, per traslazione rispetto allo stato dell’arte delle indagini, al profilo genetico di Massimo Giuseppe Bossetti, al momento l’unico indagato per l’omicidio della bambina.
«Il professor Buzzi non ha mai ricevuto un incarico diretto dalla Procura di Bergamo. La notizia da lui data circa la corrispondenza di una formazione pilifera all’indagato è totalmente priva di fondamento», ha detto il professor Carlo Previderè, responsabile del laboratorio di genetica forense dell’Università di Pavia a proposito delle notizie, circolate ieri in serata, sul fatto che peli con il Dna di Massimo Giuseppe Bossetti, fossero stati trovati sul corpo della ragazza uccisa.
La smentita di Previderè è netta e, anzi, il professore racconta qual’è, ad oggi, la situazione riguardo alle indagini su questi reperti isolati sul corpo della bambina uccisa.
Le analisi dell’equipe di genetica forense dell’Università di Pavia su altro materiale organico, come peli e capelli, trovato sul cadavere di Yara Gambirasio, sostiene Previderè, sono ancora in corso e, conclusi gli accertamenti, depositeremo una relazione».
Il ricercatore responsabile del laboratorio dell’ateneo afferma che «degli accertamenti me ne sto occupando io assieme ad una collega e il professor Buzzi non ha avuto alcun incarico in questo senso». Fabio Buzzi, responsabile dell’unità operativa di medicina legale e scienze forensi del Dipartimento di Sanità pubblica dell’Università di Pavia, aveva parlato ieri nel corso di una trasmissione televisiva della corrispondenza tra il Dna rintracciato nei peli ritrovati sul cadavere con quello del cosiddetto “Ignoto 1”, ossia, secondo gli investigatori, Massimo Giuseppe Bossetti, in carcere dal 16 giugno scorso accusato dell’omicidio.
«Noi abbiamo ricevuto dalla Procura di Bergamo – ha chiarito Previderé – un incarico di consulenza ad ampio raggio, gli ulteriori accertamenti sono ancora in corso e li sto eseguendo io assieme ad una collega». Il professore ha spiegato che delle tracce biologiche trovate sugli indumenti di Yara «se ne sono occupati i Ris». Analisi queste che hanno portato a stabilire la corrispondenza tra il Dna di “Ignoto 1” con quello di Bossetti. Previderé e la collega, stando a quanto spiegato dal professore, si stanno occupando, invece, di ulteriori analisi su altro materiale organico trovato.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *