Pugno duro della Madia sugli statali: mobilità entro 100 km e prepensionamenti per gli esuberi
La bozza della riforma è pesantuccia come in tanti, tra gli statali, con i sindacati confederali in testa, temevano da tempo. E proprio le forze sociali, che hanno ricevuto le prime indicazioni dal ministro Marianna Madia sulla bozza di riforma della pubblica amministrazione (che andrebbe approvata entro il 10 giugno, secondo l’agenda di Renzi) sono pronti a dare battaglia su quelle che sono novità di non poco conto. Ecco in estrema sintesi alcuni dei principali contenuti del decreto che dovrebbe essere varato venerdì dal Consiglio dei ministri:
MOBILITA’ OBBLIGATORIA ENTRO 100 CHILOMETRI: I dipendenti pubblici potranno essere spostati senza assenso in un posto di lavoro diverso purché sia nell’arco di 100 chilometri. Entro 50 chilometri le diverse sedi di lavoro sono considerate “stessa unità produttiva” mentre tra 50 e 100 Km lo spostamento del lavoratore deve essere motivato con esigenze organizzative e produttive. Per la mobilità volontaria scompare l’obbligo del nulla osta dall’amministrazione di provenienza.
STOP TRATTENIMENTO IN SERVIZIO ENTRO 31 OTTOBRE: Non sarà possibile restare a lavorare nella pubblica amministrazione dopo l’età di pensionamento oltre il 31 ottobre. La bozza di riforma, infatti, elimina l’istituto del trattenimento in servizio. Sono “fatti salvi” quelli in essere “fino al 31 ottobre 2014”. Quelli “non ancora efficaci alla data di entrata in vigore” del dl “sono revocati”.
FINO A DUE ANNI PREPENSIONAMENTO PER LAVORATORI IN ESUBERO: In caso di esuberi e in assenza di criteri e modalità condivise con i sindacati, la Pa procede alla ”risoluzione unilaterale, senza possibilità di sostituzione, del rapporto di lavoro di coloro che entro il biennio successivo maturano il diritto all’accesso” alla pensione “con conseguente corresponsione del trattamento”.
POSSIBILE DEMANSIONAMENTO IN CASO DI ECCEDENZE: i dipendenti pubblici “in disponibilità” (collocati in mobilità a seguito di rilevazioni di eccedenze) possono presentare richiesta di ricollocazione “in via subordinata, in una qualifica o in posizione economica inferiore”, per ampliare le occasioni di ricollocazione.
SI ALLENTA STRETTA TURNOVER: le percentuali di limite per le amministrazioni centrali restano al 20% delle uscite per il 2014, 40% per il 2015, 60% per il 2016 e 80% per il 2017, ma il limite si riferisce solo alla spesa complessiva e non alle persone. Dal 2018 il limite per le assunzioni tornerà al 100% delle uscite.
DA AGOSTO DISTACCHI SINDACALI DIMEZZATI: Dal primo agosto 2014, distacchi, aspettative e permessi sindacali, nel loro insieme, sono “ridotti del 50% per ciascuna associazione sindacale”. La riforma collega la decisione alla razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica.