Maturità, primo giorni di esami anche per il marò Salvatore Girone

18 Giu 2014 17:32 - di Redazione

Ha scelto la traccia con la frase di Renzo Piano, quella sul fatto che «Siamo un paese straordinario, ma fragile». E non c’è dubbio che su questo tema abbia davvero molto da dire. È stato il primo giorno di esami anche per Salvatore Girone. Il fuciliere di Marina ha sostenuto la prima prova scritta della maturità in India, ma insieme agli altri studenti  dell’Istituto tecnico professionale Marconi di Bari, con cui era collegato via Skype. 

«È una cosa bella, che conferma la forza e la determinazione che ha Salvatore», ha detto la moglie, Vania Girone, prima di riuscire a sentirlo. «Lui su questo è molto riservato. Forse, al termine degli esami, sarà lui stesso a spiegare come è andata…», ha aggiunto la donna. Pochissime parole anche da parte dei docenti che hanno assistito telematicamente questo maturando un po’ speciale e che durante l’anno lo avevano seguito come alunno dei corsi serali, anche questi frequentati esattamente come tutti gli altri privatisti, con l’unica differenza delle lezioni in teleconferenza. L’ordine passato tra i docenti, come alcuni di loro hanno spiegato, era «non parlare ai giornalisti». Eppure qualcuno si è lasciato andare a qualche indiscrezione, raccontando di «un alunno modello che – ha chiarito una professoressa – ci tiene a fare bella figura e a dimostrare che non gli è stato regalato niente». Un’immagine che collima con quella restituita da un altro professore, che ha descritto il fuciliere di Marina come «molto preciso e scrupoloso». «Anche durante le lezioni del corso serale si è impegnato moltissimo», ha detto il professore, confidando anche qualche dettaglio sull’andamento della prova quando era ancora in corso. «L‘esame sta andando molto bene», ha commentato, rassicurando sul fatto che «non ci sono stati problemi di connessione». A garantire la regolarità dell’esame, oltre alla “videosorveglianza” dei professori baresi, che poi dovranno anche giudicare l’elaborato, in India c’è il personale dell’ambasciata, che ha provveduto tra l’altro a svolgere le mansioni che di solito sono svolte dalle scuole, prima fra tutte la ricezione e l’apertura corretta e nei tempi delle buste con le tracce. Un momento che, per Girone, ha comportato un’attesa più lunga che per gli altri studenti. «In India – ha sottolineato ancora il docente – sono oltre tre ore avanti rispetto a noi, e Girone era ansioso di conoscere le tracce e cominciare la prova».

 

 

 

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