La nuova pretesa della sinistra: “Napolitano dica che Berlusconi è indegno”

13 Giu 2014 16:21 - di Francesco Signoretta

Non appena nominata ministro, Federica Guidi fu messa sotto accusa per una cena ad Arcore. I giornali di sinistra iniziarono la loro campagna di veleno parlando di una sua possibile candidatura alle europee nelle liste di Forza Italia e rimbalzò la notizia – mai confermata – di un Berlusconi trionfante che avrebbe pronunciato la famosa frase: «Abbiamo un ministro pur stando all’opposizione». Adesso la Guidi si trova a dover gestire una situazione delicata. La “grande informazione”, tutta rivolta a inginocchiarsi ai piedi di Renzi e a dare l’idea che l’Italia ha trovato il nuovo “salvatore della patria”, pone una questione “fondamentale” per il futuro del Paese: il titolo di Cavaliere che non è stato ancora tolto a Berlusconi. Sì, proprio così, chissenefrega se i dati sulla disoccupazione hanno raggiunto livelli record, in fin dei conti non fanno più notizia, la gente si è abituata al precipizio. E chissenefrega se continuano ad abbassarsi le saracinesche delle aziende, anche questi dati passano ormai inosservati. Meglio puntare a un altro scandalo. Anzi, allo scandalo degli scandali. E il nome prescelto è – guarda caso – quello di Silvio Berlusconi. Non importa se l’ex premier stia vivendo una stagione difficile, se le elezioni non gli siano andate troppo bene, se abbia fatto una campagna elettorale a metà tra i limiti imposti dalle toghe e l’obbligo dei servizi sociali nel centro di cura diventato il più famoso d’Italia. Quando si parla di lui il gossip si moltiplica, si fa audience e in molti acquistano notorietà. Figuriamoci poi se, sul banco degli imputati, sale addirittura la “ministra” considerata berlusconiana sulla base dello scandalismo dei giornali di sinistra. Il fattaccio è esploso sulla stampa e in tv, compreso il Corriere della Sera: allarme rosso, Berlusconi è ancora Cavaliere del lavoro perché la revoca del provvedimento può darla solo il Presidente della Repubblica che deve dichiararlo indegno su proposta del ministro dello Sviluppo economico. Quindi, su proposta di Federica Guidi. Ma questo iter non è mai partito, c’è qualcuno che rema contro, sarà la “ministra”? Altro scandalo. E non ha alcuna importanza il fatto che Berlusconi, nel frattempo, si sia autosospeso dalla carica. A questo punto i riflettori sono stati puntati sulla Guidi. Che cosa fa? Resta ferma o agisce? E lei ha risposto testualmente: «Ho ben presente il dovere di provvedere per la definizione della revoca dell’onorificenza conferita a Berlusconi. Mi impegno a essere parte attiva per definire la procedura nei tempi tecnici necessari». Parole che hanno scatenato la fantasia degli opinionisti: c’è chi le ha interpretate come una sorta di “tradimento”, chi invece come il colpo di reni di una ministra che doveva liberarsi della macchia della cena di Arcore. Ridicolo, tutto ridicolo. Non si capisce che sono queste vicende a smantellare la credibilità della politica. Non si capisce nemmeno che l’ossessione su Berlusconi è la malattia di una sinistra incapace di andare oltre lo show. Ma anche i migliori show finiscono per stancare, perché le repliche non possono essere infinite.

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