E il garante della Privacy (ex Pd) ora scopre che in Italia esiste uno scandalo-intercettazioni…

10 Giu 2014 17:39 - di Redazione

“I giganti di Internet tendono ad occupare, in modo sempre più esclusivo, ogni spazio di intermediazione tra produttori e consumatori, assumendo un potere che si traduce anche in enorme potere politico. Un potere sottratto a qualunque regola democratica”. La denuncia viene dal garante per la Privacy, Antonello Soro. Nella copiosa relazione annuale , il garante offre un quadro allarmante sulle violazioni sistematiche che vengono compiute attraverso la rete e l’uso improprio di questo straordinario mezzo di comunicazione nei confronti dei cittadini e delle imprese. “Maturano in rete – sostiene il Garante – nuove forme di criminalità, dal furto di identità alla più organizzata criminalità cibernetica. E’ una emorragia stimata in 500 miliardi di dollari l’anno tra identità violate, segreti aziendali razziati, portali messi fuori uso e moneta virtuale sottratta”. Si tratta di una vera e propria situazione di emergenza che ,oltre ad alterare il mercato, comprime la  sicurezza informatica dei cittadini, fino ad annullarla.  Non sono mancate, ovviamente, le azioni repressive. Come pure le attività tese a regolamentare la materia per contrastare gli abusi. L’Autorità ha sanzionato per un milione di euro Google per il servizio Stree View; è intervenuta per assicurare maggior trasparenza  nell’accesso ai servizi di messaggistica; ha cercato di proteggere la riservatezza su smartphone e tablet. Insomma, ha fatto quanto poteva. Anche in settori diversi, come la tutela degli utenti nei confronti dei call center delocalizzati  nei Paesi extra Ue o per contrastare il telemarking aggressivo. Nel 2013 sono stati adottati oltre 606 provvedimenti collegiali, sono state date risposte a più di 4 mila quesiti e reclami, sono state effettuate 411 ispezioni , contestate 578 violazioni amministrative e comminate sanzioni per oltre 4 milioni di euro. Nonostante una attività intensa e qualche buon risultato, le norme attuali non sono però ancora sufficienti a garantire una accettabile sicurezza informatica. E’ pur vero che il processo di regolamentazione della rete è reso  arduo dalla difficoltà di monitorare e tenere sotto controllo un mezzo così vasto e a tratti inscrutabile, ma non c’è dubbio che bisogna intervenire legislativamente. Occorre “un supplemento di responsabilità”, sottolinea Soro. Anche per quanto riguarda il tema delle intercettazioni. Qui l’argomento diventa spinoso. Riferendosi al provvedimento per la tutela dei cittadini intercettati, il Garante non si nasconde dietro un dito. ” Il provvedimento ha registrato qualche incomprensione”, afferma senza reticenze. Pensate un po’! A dirlo  è lo stesso Soro che, da  presidente del gruppo del Pd alla Camera, concorreva a bloccarlo quando a proporlo era il governo Berlusconi.

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