Clint Eastwood debutta nel musical: a 84 anni il mito di Hollywood cambia ancora pelle cinematografica

12 Giu 2014 12:51 - di Ginevra Sorrentino

«Il mio segreto? Cerco sempre di essere ottimista – ha dichiarato Clint Eastwood a la Repubblica –. A volte è difficile, ma essere pessimisti significa andare indietro invece che avanti». E di strada, guardando in prospettiva, il mito di Hollywood ne ha fatta tanta dagli esordi con Sergio Leone – che ha regalato all’attore il successo internazionale della maschera ieratica del gringo invincibile della Trilogia del dollaro – ad oggi, che ha due film di prossima uscita: Jersey Boys, un musical sui Four Season (in sala dal 18 giugno), la band anni Sessanta di Frankie Valli, e American Sniper, il racconto più noir che di spionaggio di un tiratore scelto che ha combattuto in Afghanistan e Irak, omaggi culturali e prove cinefile di un talento autoriale a dir poco eclettico. In mezzo, la mitica serie dell’ispettore Callaghan degli anni Settanta; il successo del western crepuscolare Gli spietati; le acclamazioni di pubblico e critica per Million Dollar Baby e Gran Torino (due veri capolavori); e, naturalmente, la consacrazione hollywoodiana con due Oscar alla regia (Gli spietati e Million Dollar Baby) e due al miglior film (Gli spietati, Million Dollar Baby). E sempre, tra un set e l’altro, protagonista comunque sulla scena politica che lo vede da decenni interpretare la voce conservatrice dell’America tradizionalista, patriottica e orgogliosa del proprio passato (decisamente meno del suo presente obamiano). Solo in questi termini può spiegarsi la timida accoglienza riservata negli States al dittico realizzato con Flags of our fathers (due candidature e nessun Oscar) e il successivo Lettere da Iwo Jima in lingua giapponese (che ha riscosso solo un Golden Globe e una candidatura per la migliore regia).

84 anni, la maggior parte dei quali vissuti come attore, regista, compositore e produttore cinematografico. Un divorzio recente e una nuova relazione con una donna che ha 40 anni meno di lui. E, dopo tanti western, polizieschi e gialli, il debutto odierno nel musical con la storia di quattro ragazzi uniti da sogni di gloria canora condensati nel progetto di un gruppo rock che diventerà icona degli anni Sessanta: i Four season appunto. Sullo sfondo, la biografia dei successi e, sotto traccia, gli intrecci pericolosi con ambienti limitrofi alla criminalità organizzata. E in sonoro, i brani che hanno raccontato un pezzo della storia musicale a stelle e strisce come Sherry, Big girls don’t cry, Walk like a man, Bye Bye baby, e altri ancora. E, infine, nelle note a piè di testo filmico, l’amore per il cinema in tutte le sue incarnazioni spettacolari: dire che Eastwood guarda avanti è davvero dire poco.

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