Allarme di Unioncamere: da gennaio 114 mila posti di lavoro in meno
E’ ancora negativo il saldo dei posti di lavoro nel 2014. Con meno di 792 mila entrate a fronte di 935mila uscite, la diminuzione è pari a 143.700, un calo comunque dimezzato rispetto ai 250 mila nel 2013. Sono i primi dati sulle previsioni di assunzione delle imprese dell’industria e dei servizi del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e ministero del Lavoro, secondo i quali il rallentamento si deve all’incremento delle assunzioni programmate rispetto a quelle previste nel 2013 (+42 mila) e alla riduzione delle uscite (-64.600). Quasi 36 mila posti di lavoro andranno persi nel settore manifatturiero, 39 mila nelle costruzioni e 67.300 nei servizi; saldi comunque più contenuti rispetto allo scorso anno, quando la riduzione nell’industria superava le 61mila unità, quella nelle costruzioni le 59mila e nei servizi le 127 mila. Rallenta anche la perdita di personale nelle imprese di minore dimensione (-82.600 il saldo entrate-uscite); circa 33 mila si ridurranno anche nelle aziende con 10-49 dipendenti, mentre 16.800 riguarderanno quelle con 50-249 dipendenti. Circa 11 mila posti di lavoro in meno interesseranno le imprese medie grandi. Quelle fino a 50 dipendenti genereranno l’80% del saldo negativo totale, 3 punti percentuali in più di quanto registrato nel 2013 ma con valori assoluti meno elevati. Il Nord-Est, secondo i dati Excelsior-Unioncamere, è l’area che conterrà maggiormente la perdita di personale, con un saldo tra entrate ed uscite di quasi 30 mila unità. Quanto alla mappa geografica, Nord-Ovest e Centro si avvicinano entrambe ad una perdita di 32 mila unità, mentre nel Mezzogiorno sfiora le 50 mila. Lombardia, Veneto e Sicilia le Regioni in cui l’occupazione si ridurrà maggiormente, con un calo rispettivamente di 18.600, 12 mila e 12 mila. Roma (-6.500), Napoli e Torino (entrambe intorno ai -4.800), invece, le province con i saldi maggiormente negativi. Minime riduzioni intorno alle 300 unità, sono infine attese a Crotone, Rovigo, Asti e Biella. Quanto alle 792 mila entrate previste, si ripartiranno tra 382 mila assunzioni non stagionali, 231.500 stagionali e 85 mila interinali, oltre a 58.600 collaboratori a progetto e 35 mila entrate di partite Iva e occasionali. A crescere, rispetto alle previsioni 2013, saranno le assunzioni non stagionali (+14.400) ma soprattutto quelle a carattere stagionale (+35.600), in virtù di una crescente domanda delle imprese del settore turistico (15 mila in più le assunzioni previste quest’anno rispetto al precedente).