A Montecitorio i grillini fanno pure la guerra del caffè: «Vietato offrirlo a tutti»
Con i grillini anche un semplice caffè può trasformarsi nella causa di una nuova disputa con gli altri partiti. Un caso emblematico di come gli eletti nel Movimento 5 Stelle impiegano il loro tempo. Tutto è nato dopo la comparsa di un distributore automatico sul piano dei cinquestelle al palazzo dei gruppi di Montecitorio ed è terminato con uno scambio di accuse, a suon di cartelli e scritte, nei corridoi della Camera. La macchina incriminata è arrivata poche settimane fa sul pianerottolo del M5S ed in poco tempo è divenuta il motivo di una contesa tra il M5S e tutto il resto dell’arco parlamentare. Il gruppo pentastellato aveva chiesto l’istallazione del distributore ad una società privata che normalmente rifornisce uffici, scuole e mense con bevande e snack. In breve tempo, il piano dei grillini si è trasformato in meta di pellegrinaggio di dipendenti e parlamentari di tutti i gruppi per una pausa caffè. Troppi, secondo i cinquestelle che si sono visti costretti a chiamare sempre più spesso la società per il rifornimento. «Il distributore era sempre a secco e l’azienda ci ha detto che non poteva passare tutti i giorni», hanno spiegato i Cinque stelle. A quel punto i pentastellati hanno deciso di trasferire il distributore nella zona a loro riservata, dove gli altri gruppi non hanno accesso. E, se non bastasse, proprio nei pressi di un cartello dissuasivo: «In caso di accesso agli uffici del gruppo M5S – è scritto – si prega, cortesemente, di farsi annunciare da un assistente parlamentare». È stata la scintilla che ha fatto scoppiare la guerra del caffè. I dipendenti degli altri gruppi hanno replicato con ironia: «Ecco la vera casta». La storia del distributore ha fatto il giro del web. Così i cinquestelle hanno “pubblicato” un nuovo cartello: «Invece di lagnarvi, potete richiedere anche voi al vostro capogruppo la macchinetta del caffé/snack! Ed è gratuita».