«Non possiamo più ospitare immigrati». Il sindaco di Chieti è il primo a dire “basta”

2 Mag 2014 16:01 - di Gabriele Farro

C’è chi ha il coraggio di dire no, avanti così non è più possibile andare, la solidarietà è una cosa, l’invasione di immigrati è un’altra. Stop alla demagogia e stop al buonismo di massa. A prendere carta e penna è stato il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio. che ha inviato una lettera al ministro Angelino Alfano sulla questione delle gestione degli extracomunitari ovvero per chiedere che «Chieti sia esclusa dalle città ospitanti i migranti, per oggettiva impossibilità di riceverli». L’emergenza immigrazione – vi si legge – «non è un problema italiano ma europeo, perché le terre cui approdano i migranti non sono il confine dell’Italia con il nord dell’Africa, ma dell’Europa con il terzo mondo. Se è sacrosanta l’accoglienza nei confronti di coloro che fuggono da povertà e guerre, altrettanto lo è per i cittadini italiani il diritto di avere la garanzia di vivere in città sicure e degli immigrati di essere ospitati in luoghi dignitosi. Partendo proprio da queste due ultime considerazioni, non posso non rilevare come la presenza dei migranti nella mia città, in particolare negli ultimi tempi, comporti da una parte disagi per le forze dell’ordine, costrette a una difficile se non impossibile attività di controllo, dall’altra costringe i migranti a sistemazioni di fortuna in luoghi comunque problematici per i motivi già riferiti al prefetto». Ciò detto, «aggiungo che la mia città non ha strutture in alcun modo adattabili ad ospitare questa povera gente disperata. Pertanto, faccio appello alla sensibilità e con fermezza chiedo che non vengano più assegnati alla nostra prefettura contingenti di migranti che iniziano a costituire motivo di tensioni sociali per la mia comunità. I sindaci – ha aggiunto Di Primio – non possono sopportare più le spese che tale situazione genera, spese che vanno ben al di là di quelle impegnate dal governo per ospitare i migranti, ma, soprattutto, non hanno più capacità, spazio, mezzi e persone per dare dignitosa ospitalità a queste donne, bambini e uomini ed al contempo garantire sicurezza e pace sociale nelle città individuate. Pertanto – ha concluso il sindaco – torno ad appellarmi perché Chieti sia esclusa dalle città ospitanti i migranti, per oggettiva impossibilità di riceverli».

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