Caso Moro: via libera del Senato alla terza commissione d’inchiesta

28 Mag 2014 14:32 - di Redazione

Il Senato approva con 178 sì, 11 no e 46 astenuti, l’istituzione di una nuova Commissione parlamentare d’inchiesta sul rapimento e l’uccisione di Aldo Moro. Il ddl, già approvato dalla Camera, è legge: dopo 36 anni il Parlamento torna a indagare per la terza volta sul sequestro e la morte del leader democristiano. Hanno votato a favore Pd, Fi, Gal, Sel e i Popolari mentre Lega, M5S e Scelta civica si sono astenuti. In dissenso dal gruppo dei Popolari, Pier Ferdinando Casini ha votato contro contestando l’idea che i parlamentari debbano ancora indagare mentre dovrebbe occuparsene solo la magistratura. Stessa posizione di dissenso dal gruppo di Forza Italia per Domenico Scilipoti. Composta da 60 membri (30 deputati e 30 senatori) la commissione ha il compito di accertare sia nuovi elementi che possono integrare le conoscenze acquisite dalle precedenti commissioni di inchiesta sulla strage di via Fani, sia eventuali responsabilità riconducibili «ad apparati, strutture e organizzazioni comunque denominati che potrebbero esser emerse di recente». I lavori della commissione, che ha gli stessi poteri investigativi dell’autorità giudiziaria, devono essere conclusi entro diciotto mesi dal suo insediamento con la presentazione di una relazione sulle risultanze delle indagini ed eventualmente relazioni di minoranza. «L’istituzione di una nuova commissione parlamentare d’inchiesta sul rapimento e sull’uccisione di Aldo Moro – ha detto il relatore del ddl Miguel Gotor che da storico ha scritto un libro sul caso Moro – è un atto significativo e qualificante che permetterà di integrare il lavoro di precedenti commissioni d’inchiesta alla luce della nuova normativa sul segreto e sulle procedure di declassificazione e delle recenti disponibilità archivistiche offerte soprattutto dai Paesi dell’Europa orientale». Questa commissione ha il suo senso più profondo rispetto alla domanda più semplice: perché Moro? – ha detto Mario Mauro, presidente dei Popolari per l’Italia – «perché Moro che in quel momento non aveva un ruolo chiave dentro i gangli della vita delle istituzioni? Perché Moro che in quel momento era solo e semplicemente il presidente della Democrazia cristiana? Perché Moro, alla luce della matrice della sua visione politica? E comunque, come è stato già detto, meglio la commissione d’inchiesta che una seduta spiritica per accertare la verità».

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