Berlusconi per l’abolizione di Equitalia. Grillo? «Un uomo cattivo, al governo sarebbe come Hitler»

2 Mag 2014 20:15 - di Redazione

La durata della legislatura, la sua successione, Grillo, Renzi e le riforme. È stata un’intervista a tutto campo quella rilasciata da Silvio Berlusconi a Virus su RaiDue, durante la quale si è detto convinto della necessità di «eliminare, chiudere Equitalia totalmente, e riportare all’Agenzia delle entrate e ai Comuni il compito di riscuotere le imposte». Il Cavaliere si è molto soffermato sulla figura di Matteo Renzi e sui suoi provvedimenti di bandiera, spiegando che il premier ha scelto di stare a sinistra «per convenienza», perché lì c’era una leadership più debole di quella che lui rappresenta per il centrodestra. «È un uomo innamorato della politica che da sempre ha voluto fare politica, ma subito è stato risucchiato dalla sinistra ed è dovuto diventare, contro la sua volontà, un tassatore», ha detto Berlusconi, ricordando che «le prime cose che ha fatto, oltre alle tante che ha promesso, sono state aumentare di molto la tassa sulla casa e aumentare le percentuali dell’imposta sugli interessi dei conti correnti dal 20 al 26%». Non è andata meglio, secondo il leader di Forza Italia, con il Jobs Act, «diventato il Cgil Act», e con gli 80 euro, «dati con una mano e con l’altra presi da 31 milioni di artigiani, lavoratori autonomi, soprattutto pensionati, col risultato che chi riceverà gli 80 euro quando dovrà pagare le imposte sulla casa o sugli interessi dei risparmi che ha in banca, perderà quattordicesima e tredicesima». Berlusconi, quindi, si è detto certo che «tutti i moderati italiani, che amano la libertà e vogliono restare liberi, sarebbero molto preoccupati se al potere andasse il partito comunista e la sua versione attuale alla Renzi e soprattutto se andasse Grillo», che, ha sostenuto, è «un uomo cattivo, così dicono tutti coloro che l’hanno conosciuto da vicino». «Ha caratteristiche troppo vicine a dittatori sanguinari che conosciamo nella storia: se andasse al potere, ripercorrerebbe gli stessi itinerari tragici di personaggi come Robespierre, Lenin, Stalin, Pol Pot o Hitler», ha proseguito Berlusconi, per il quale comunque difficilmente si voterà prima di un anno un anno e mezzo. «Realisticamente non penso che si andrà a votare ottobre, ma saremmo già pronti», ha detto il Cavaliere, allontanando, ma non escludendo, l’ipotesi che sia Marina a sostituirlo. «Io non credo, poi deciderà naturalmente lei. È molto capace, ha una grande esperienza aziendale e tutto sommato credo che sarebbe una buona soluzione che lei potesse a un certo punto interessarsi del nostro Paese. Io l’ho sempre sconsigliata dal farlo», ha chiarito, ribadendo che «non è assolutamente una cosa matura, ma soprattutto ricordo che i leader li scelgono gli elettori, non i padri».

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