Le Sentinelle in piedi sabato al Pantheon contro il ddl Scalfarotto: con la scusa dell’omofobia vogliono imporre il pensiero unico
Dopo avere manifestato sabato scorso in numerose piazze italiane le “Sentinelle in piedi” si sono date appuntamento a Roma al Pantheon per sabato 5 aprile (dalle 17 alle 18). La loro protesta silenziosa, importata dalla Francia, consiste nello stare fermi in piedi leggendo un libro, simbolo di libera circolazione delle idee. Questo movimento apartitico si dichiara “aconfessionale” ma riprende temi cari al mondo cattolico, tra cui la difesa della famiglia tradizionale. La mobilitazione di queste settimane riguarda il ddl Scalfarotto, approvato alla Camera e in discussione al Senato, che per colpire l’omofobia rischia di determinare ulteriori forme di discriminazione. Secondo le Sentinelle, infatti, “per finire in carcere a causa delle proprie opinioni basterebbe dire che la famiglia è basata sua una coppia uomo-donna”. Le Sentinelle in piedi, come riportato da Agenparl, ribadiscono che ogni violenza e ogni ingiusta discriminazione debba essere decisamente condannata e contrastata. Ritengono tuttavia che a tal fine “non sia affatto necessaria l’introduzione di un nuovo reato, peraltro di pura opinione”. In primo luogo “perché il nostro ordinamento appresta già un’adeguata tutela di fronte a reati compiuti con ‘finalità di odio’, in particolare tramite le aggravanti dei motivi ‘abietti e futili’ di cui all’art. 61, n.1 c.p. e della ‘minorata difesa’ di cui all’art. 61 n. 5 c.p”. Inoltre perché l’introduzione di un reato di opinione, oltre ad essere di dubbia legittimità costituzionale, risulta particolarmente grave in un sistema costituzionale liberale, che per natura si fonda sulla convivenza di punti di vista anche opposti”. Ivan Scalfarotto, intervistato da Daria Bignardi alle Invasioni barbariche, ha definito “inquietanti” certe forme di mobilitazione e ha detto che il suo ddl intende solo estendere la tutela giuridica prevista dalla legge Mancino agli omosessuali e ai transessuali. Le Sentinelle replicano invece che la mancata definizione del reato di omofobia espone al rischio del carcere e alla discrezionalità del giudice chiunque manifesti un’opinione contraria a quella delle associazioni gay.
Durante le proteste delle Sentinelle a Perugia e a Genova si sono già verificati momenti di tensione. A Perugia i partecipanti alla veglia in piedi sono stati insultati e contestati, come riporta Tempi.it. A Genova un assessore regionale, Lorena Rambaudi, ha esposto la bandiera arcobaleno contro le Sentinelle, accusando la manifestazione di essere discriminatoria e razzista. “Ma – scrive Tempi.it – se un rappresentante delle istituzioni del nostro paese considera la legittima opposizione a un provvedimento di legge una forma di discriminazione allora è evidente che siamo di fronte ad un attacco senza precedenti non solo alla libertà d’espressione, ma anche alla democrazia. Se oggi un assessore considera il silenzio una forma di razzismo, cosa succederà domani quando la legge sull’omofobia entrerà in vigore?”.