Da black bloc a blu bloc, ma restano delinquenti: almeno 30 feriti, 6 fermati
Non più black bloc ma forse blu-bloc. Le azioni nel corso del corteo a Roma sono stati portati avanti da un gruppo di manifestanti che non indossavano la “classica” felpa nera con cappuccio ma dei k-way e giacche a vento blu. Finite le azioni gli autori del raid si sono tolte le giacche a vento lasciando in terra un tappetto di kway blu, soprattutto lungo via del Tritone. Da un primo bilancio degli scontri sono circa una ventina di feriti tra le forze dell’ordine e almeno una decina tra i manifestanti. Un migrante peruviano ha perso una mano a causa di un’esplosione durante il lancio di un petardo. Tra i sei agenti trasportati in ospedale, il più grave ha un’ustione ad una gamba provocata probabilmente dall’esplosione di una bomba carta. Tra le forze dell’ordine è stato ferito anche un funzionario di polizia. Per gli scontri sono state fermate sei persone. Lo fa sapere il Viminale aggiungendo che la situazione continua a essere seguita con la massima attenzione e il ministro dell’Interno Angelino Alfano e il capo della polizia Pansa sono in constante contatto. La situazione critica che si è verificata durante il corteo a causa di alcuni tafferugli – spiega il ministero dell’Interno – è stata superata con due cariche di alleggerimento.
Tra le varie azioni di protesta, particolarmente eclatante (e disgustosa) quella attuata del gruppo Cagne Sciolte che ha rivendicato con una foto su Facebook l’azione al ministero della Salute, a difesa della legge 194 sull’aborto, accompagnata dallo striscione con scritto “Pisciamo sulle vostre coscienze – No all’obiezione”. «Ancora una volta – ha commentato Gianni Alemanno in una nota – Roma è stata segnata da intollerabili episodi di violenza. Si utilizzano drammi sociali reali come quelli della casa per dare sfogo alla violenza estremista. In questo quadro, a pagare il prezzo sono le forze dell’ordine, le persone rimaste ferite durante gli scontri e i cittadini romani che hanno dovuto subire un altro sabato di paura e di paralisi della città – aggiunge l’ex sindaco di Roma – Il Comitato per l’ordine pubblico di Roma affronti, una volta per tutte, il problema delle manifestazioni in città e imponga delle regole che difendano tutti i cittadini dalla violenza e dal caos di incontrollabili manifestazioni».