Berlusconi prepara la controffensiva in vista del 10 aprile: «Non mi farò mettere fuori gioco»

4 Apr 2014 21:13 - di Redazione

«Mi dicono che ho somatizzato le mie preoccupazioni…». Silvio Berlusconi lo ha confidato a quanti, tra parlamentari e non, gli hanno telefonato per accertasi delle sue condizioni di salute dopo il ricovero al San Raffaele per un’infiammazione al ginocchio. All’ospedale sono andati i figli Marina e Pier Silvio oltre al consigliere Giovanni Toti, ma nella stanza dell’ex capo del governo è stato un susseguirsi di squilli telefonici. I problemi di salute non riescono infatti a tenere lontano l’ex premier dai dossier politici, ma soprattutto da quelli giudiziari legati all’ormai vicinissimo 10 aprile: «Sono molto preoccupato perchè mi può accadere di tutto», ripete ai suoi. Un ragionamento, raccontano, che Berlusconi ha fatto anche in una telefonata questa mattina ad una riunione al partito: quello che fanno a me va contro ogni regola democratica – è stato in sintesi il ragionamento – con l’obiettivo ormai evidente di mettere a tacere il leader del partito di opposizione. Nessuna intenzione però di farsi mettere in un angolo. A Roma sanno bene – avrebbe confidato a chi oggi lo ha sentito – che Forza Italia è determinante per il cammino delle riforme che Renzi ha in mente. Un avvertimento che l’ex capo del governo manda a chi pensa che senza di lui presente sul campo, Fi possa cambiare linea. Lo mette in chiaro Renato Brunetta: «Se l’accordo regge dipende da Renzi. Noi siamo leali e seri però a tutto c’è un limite». Lo sguardo dei fedelissimi è fisso sul calendario e sulla scadenza del 10 aprile, anche se a a quella data è prevista solo l’udienza non necessariamente la sentenza, che potrebbe arrivare nei giorni successivi. E a smentire che dietro il ricovero dell’ex capo del governo ci possa essere una strategia concordata per bypassare la sentenza è Giovanni Toti, fedelissimo di Berlusconi: «Lo escludo categoricamente», ha messo in chiaro uscendo dell’ospedale dopo la visita al Cavaliere. Anzi ha aggiunto: «Semmai ci penalizza per la campagna elettorale». Per domani infatti, in occasione dell’apertura della campagna, Forza Italia ha organizzato a Milano un incontro con i militanti. Evento a cui avrebbe dovuto prendere parte anche l’ex premier, che invece sarà costretto a intervenire telefonicamente. Anche nel partito l’attenzione è tutta per il 10 aprile. Ed in base alla sentenza si deciderà cosa fare: certo – spiegano da Fi – se Berlusconi dovesse andare ai domiciliari, o peggio in galera, il partito, i club e i gruppi parlamentari non potrebbero restare fermi. Capitolo ancora da chiudere è poi quello delle liste per le elezioni europee. La data di scadenza per la presentazione dei candidati è fissata al 15 aprile ma, dentro Forza Italia ci sono ancora delle questioni aperte. L’idea dell’ex capo del governo rimane quella di fare un mix tra nomi forti, come i parlamentari, e poi volti nuovi. Ovviamente la richiesta che sarà fatta a chi decide di correre per Bruxelles ricoprendo già un ruolo in Parlamento è quella di lasciare lo scranno prima e non dopo l’elezione all’Europarlamento.

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