Firenze, contro il sindaco “renziano” il centrodestra schiera due candidati forti: Stella e Totaro
A Firenze fiorisce una moltitudine di sfidanti all’attuale vicesindaco Dario Nardella, “renziano” di ferro e vincitore con un verdetto “semibulgaro” (oltre l’82%) alle primarie che l’hanno incoronato candidato ufficiale del Pd alle comunali di primavera. A sinistra si scalda Tommaso Grassi, giovane consigliere comunale di Sel (classe 1985), nonché puntiglioso e oppositore di Renzi su questioni di tipo urbanistico, durante tutto il mandato. A sostenerlo Rifondazione comunista, la lista civica movimentista “Perunaltracittà” e varie realtà di base della sinistra fiorentina. Il mondo grillino ha invece espresso Miriam Amato, 38 anni: perito aziendale, studi in psicologia, è stata selezionata attraverso il percorso avviato da M5S con la raccolta dei curricula, il voto degli attivisti e l’assemblea (tra i fronti su cui finora si è impegnata, la campagna sugli Ogm e la lotta agli inceneritori). In pista anche Cristina Scaletti, ex Idv ora Centro democratico, ex assessore regionale alla Cultura e precedentemente, per un breve periodo, assessore comunale all’Ambiente nei primi mesi della Giunta Renzi: si presenta alla guida di una lista civica, “La Scaletti sindaco”.
Ma è soprattutto a destra la vera opposizione al “renzismo” e alle varie Giunte di centrosinistra che si sono succedute finora. Ai blocchi di partenza c’è un fiero avversario dell’attuale premier quand’era sindaco: il 43enne capogruppo di Forza Italia Marco Stella, autore di denunce eclatanti contro l’ex primo cittadino (suscitarono varie polemiche, in particolare quella sull’uso, da parte di Renzi, della business class per le trasferte aeree e di auto di lusso nella missione americana). Il consigliere azzurro non vede però al momento unite nel suo sostegno tutte le forze di centrodestra. Ncd non ha ancora sciolto le riserve sulla sua candidatura, mentre Fratelli d’Italia, dopo la consultazione del suo elettorato avvenuta in contemporanea con le primarie del Pd nello scorso week-end, ha deciso di correre da sola con un proprio candidato: Achille Totaro, deputato, nella scorsa legislatura senatore con il Pdl, che ha lanciato la sua campagna all’insegna del tema della sicurezza. Totaro balzò agli onori della cronaca per aver definito assassino, quattordici anni fa, Bruno Fanciullacci, responsabile dell’omicidio del filosofo Giovanni Gentile: per quelle parole Totaro fu processato e poi assolto in Cassazione.