La crisi fa un’altra vittima: un pensionato si è ucciso per paura di perdere la casa

12 Feb 2014 19:01 - di Valerio Pugi

Nel timore dell’avvio della procedura di pignoramento della sua abitazione un pensionato di 70 anni, Mario Pingiotti, preso dallo sconforto, si uccide sparandosi al volto con un fucile calibro 12 ad Elice, nel Pescarese. Il corpo è stato trovato martedì sera nella camera da letto della sua abitazione, ma la morte risale ad almeno 24 ore prima. Pensionato e separato dalla moglie, si era allontanato dai figli e, in passato, ha avuto problemi di depressione. A detta di familiari e conoscenti, però, a spingerlo al gesto estremo sarebbero stati problemi di natura economica. Il 70enne, infatti, avrebbe ricevuto delle cartelle esattoriali, con l’avvio della procedura di pignoramento della casa. Ma Equitalia smentisce: nessun pignoramento e nemmeno l’invio recente di cartelle o avvisi al contribuente. «Con riferimento al tragico episodio avvenuto a Elice in provincia di Pescara – afferma Equitalia – si precisa che la notizia del pignoramento da parte di Equitalia è priva di ogni fondamento. Equitalia, nell’esprime cordoglio per l’accaduto, precisa che non ha pignorato alcuna abitazione né ha inviato di recente cartelle o avvisi al contribuente». Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Montesilvano (Pescara) che hanno sequestrato l’arma.
«Aveva una casa e dei terreni in Liguria e la casa gli era stata pignorata per dei vecchi pagamenti mancati: conoscevo il problema da 4/5 anni. So che aveva provato a vendere l’appartamento, ma non posso dare altri giudizi». Commenta così il sindaco di Elice, Gianfranco De Massis, il suicidio di Mario Pingiotti. Questi, originario di Montefino (Teramo), aveva fatto l’operaio per anni, poi era ritornato a Elice dove aveva acquistato il piccolo appartamento. Separato, con un figlio portatore di handicap, conduceva vita riservata. «Persona semplice e umile», ricorda il parroco di Elice, don Maurizio. Pingiotti può essere stato spinto al gesto estremo per una situazione considerata senza uscita: «I problemi economici possono essere un detonatore micidiale se abbinati alla disperazione e alla solitudine», conclude amaro il sindaco.

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