Si va verso un “ricambio” sprint: Letta oggi al Colle per dimettersi, forse l’incarico a Renzi già domenica
Notte di riflessione per il presidente della Repubblica che oggi riceverà il premier Enrico Letta, che gli confermerà le dimissioni. Ma questa è l’unica certezza visto che rimane aperto il nodo del percorso da dare a questa staffetta targata Pd. Il capo dello Stato vorrebbe chiudere questo delicato passaggio in fretta ma bene. Certo rimane sul tavolo da gioco la forte richiesta venuta dai due grandi partiti d’opposizione, Forza Italia e M5s, di ”parlamentarizzare” la crisi. Ma ci sono decine di precedenti che dimostrano che quello delle Camere è un passaggio non obbligatorio. A partire da quello del passaggio tra il Governo Berlusconi e quello di Mario Monti. Ciò detto è anche prassi consolidata – e non solo in Italia – usare il fine settimana per sbrigare le pratiche a rischio sfruttando la chiusura dei mercati. Perchè se è vero che ieri anche la borsa ha reagito bene alla “sfiducia” della direzione Dem ad Enrico Letta puntando sul sindaco di Firenze a palazzo Chigi, uno sfilacciamento della situazione attraverso tempi lunghi e non prevedibili potrebbe far ripartire la speculazione sul nostro Paese. E sarebbe un peccato quando finalmente il segno positivo è tornato ad accompagnare la parola Pil. Mentre Letta- che nel pomeriggio, dopo il Cdm, si recherà al Colle per dimettersi- è pronto ad ascoltare i ragionamenti di Napolitano sull’opportunità o meno di un passaggio parlamentare, al Quirinale si studiano tutte le opzioni per dare l’onore delle armi al premier e non dare il fianco alle proteste dell’opposizione. Napolitano si trova da tempo sotto il fuoco incrociato dei grillini che hanno presentato addirittura una richiesta di “impeachment” e di Forza Italia che non perde occasione per pungere l’inquilino del Colle. Lo scenario più semplice potrebbe essere questo: oggi prima di pranzo Letta sale al Colle e formalizza le dimissioni al capo dello Stato. Il quale predispone un calendario di consultazioni lampo che potrebbero partire già questa sera o svolgersi interamente nella giornata di domani. Entro domenica l’incarico a Matteo Renzi. In tempo per presentare ai mercati il nuovo esecutivo a guida Renzi. D’altra parte una “parlamentarizzazione” della crisi allungherebbe i tempi e potrebbe essere letta – anche all’estero – come una cerimonia dal sapore bizantino, visto che non c’e’ nessun dubbio nè della sfiducia delle Camere a Letta nè dell’incarico a Renzi.