A volte ritornano. Prodi: «Non sono pentito, abbiamo fatto bene a entrare nell’euro così…»

5 Feb 2014 21:03 - di

A volte ritornano. E sempre con perle di saggezza. Romano Prodi, ex capo della sinistra, ex presidente del Consiglio, ex commissario europeo, ma soprattutto colui che ci ha rovinato facendo entrare l’Italia nell’euro con un cambio sfavorevole, è intervenuto alla rassegna “Conversazioni in Borsa” dove non ha risparmiato giudizi su tutto e su tutti: «Nelle decisioni che vengono prese nel mondo noi europei siamo fuori dal giro, perché siamo divisi. L’Europa è numero uno per la produzione industriale e per le esportazioni – ha aggiunto Prodi – ma non contiamo niente». Il fatto che non ci sia più Berlusconi non ha consentito a Prodi a dire che l’Italia è screditata all’estero. «L’Unione europea è stata fatta a metà invece deve essere fatta tutta perché un regno diviso non può dare frutti», anche perché ci sono – ha detto – Paesi con velocità plurime di crescita». E allora perché ha detto sì all’ingresso di Romania e Bulgaria nella Ue? Non era un mistero per nessuno che avrebbero creato i problemi che poi in effetti hanno creato. Prodi poi cerca di autoconvincersi che la gente lo rivuole: a una domanda sulla legge elettorale e su Matteo Renzi «non rispondo neanche sotto tortura», ha detto. «Sarebbe un rientro nella vita politica – ha aggiunto – e io cerco di fare l’analista mentre voi mi volete ributtare sul ring». L’analista? Per giunta ha avuto il coraggio di difendere il suo errore capitale, quello dell’euro: «Fuori dall’euro l’Italia sarebbe totalmente distrutta. Non sono pentito, lo rifarei di nuovo». Se l’Italia uscisse dall’euro probabilmente sarebbe la sua salvezza e non è detto che non saremo costretti a farlo precipitosamente, quando la nostra condizione economica peggiorerà ulteriormente. Prodi ha spiegato di aver voluto l’euro «perché l’utilizzo della svalutazione non funzionava più ed ha reso la nostra industria sempre più povera. Per questo ho voluto l’euro e sono stato suo sostenitore». Ci piacerebbe che qualche industriale più ricco grazie all’euro rispondesse al professore. Avesse ancora una volta avuto ragione Andreotti? Il potere logora – e parecchio – chi non ce l’ha più…

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