A Mazzarino una casalinga rifiutata da marito e amante tenta di uccidersi assieme alla figlia di 10 mesi
Ha tentato di suicidarsi assieme alla figlia di 10 mesi, nata da un rapporto extraconiugale, gettandosi in un pozzo di ispezione della rete fognaria pubblica a Mazzarino , in provincia di Caltanissetta, ma è stata bloccata dai carabinieri e arrestata in flagranza di reato con l’accusa di tentato omicidio. La donna, 43 anni, originaria di Riesi ha spiegato ai militari, avvisati dal padre della bimba e anche da numerosi passanti che hanno visto la donna correre in lacrime verso un pozzetto di acque reflue con la piccola in braccio, che voleva tentare l’omicidio-suicidio per il fallimento di entrambi i rapporti di coppia: con il marito e con l’amante.
A chiedere aiuto, ieri pomeriggio, è stato il padre della bambina. Agli investigatori ha raccontato di essere stanca di una vita difficile, travagliata e soprattutto ferita dal fallimento sia del suo matrimonio con un bracciante agricolo, da cui aveva avuto già un figlio, sia del rapporto con un operaio 47enne di cui si era innamorata e con il quale aveva messo al mondo la bambina.
In un primo momento, la donna, casalinga in profondo stato di depressione, era rimasta con il marito che aveva accettato malvolentieri di ospitare la neonata che non era sua figlia. Una decisione che era diventata il motivo di continui litigi tra la coppia fino a quando, tre mesi fa, la donna non ha deciso di andare a vivere con l’amante. Ma anche con il nuovo compagno il rapporto non è stato sereno. I continui conflitti avrebbero esasperato la 43enne che ieri sera, dopo l’ennesima lite, avrebbe deciso di porre fine alla propria esistenza e a quella della figlia che riteneva all’origine dei suoi guai.
E’ uscita di casa in preda alla disperazione e si è diretta verso il pozzetto. La zona dove stava per maturare la tragedia sventata all’ultimo istante è quella dei “Cappuccini”, la contrada “Madonna delle Grazie”, nell’area sportiva alla periferia di Mazzarino. Numerosi passanti hanno detto di averla vista gridare e piangere. Anche il padre della bambina, preoccupato, l’ha seguita per scongiurare il dramma. Mentre cercava di raggiungere la compagna, però, ha telefonato ai carabinieri, così come hanno fatto le persone che, intuendo il folle gesto della donna, sono riuscite a bloccarla prima che si buttasse la con la figlia nel pozzetto d’ispezione della condotta in cui scorrono le acque reflue che alimentano il depuratore biologico del paese. Ora si trova agli arresti domiciliari presso la casa di alcuni parenti, a Riesi, con l’accusa di tentato omicidio. La bambina invece è stata affidata ad una comunità di assistenza dell’infanzia.